Origine del nome Barbera
Le origini del nome Barbera sono tuttora incerte, in quanto alcuni sostengono che derivi dal vinum berberis, ossia un succo fermentato a base di bacche selvatiche ricavate dal Berberis Vulgaris (Crespino), il quale veniva abitualmente bevuto nella zona settentrionale delle Alpi oppure veniva utilizzato come medicinale.
Altri pensano invece che il suo significato derivi dal termine medievale Barberus, la cui traduzione è rude, aggressivo e irruento.

Storia del vitigno Barbera
Il Barbera è uno dei vitigni a bacca nera più coltivati del Piemonte, specialmente nelle province di Alessandria e Asti.
Si parlò per la prima volta di vigneti di Barbera nei catasti di Chieri del 1514.
Nel 1685 il conte Francesco Cotti fece invece pervenire in uno dei suoi vigneti di Neive dei tralci di Barbera, dando così inizio alla sua diffusione nel territorio.
Ma è un secolo dopo che il Barbera conobbe un autentico exploit della sua diffusione, visto che ben quattro aree geografiche arrivarono a spartirsi i mercati vinicoli più importanti, ossia:

Monferrato: distribuiva le sue produzioni in zona Vigevano e Lomellina;
Astesana: si occupava del mercato torinese;
Tortona e Alessandria: gestivano il territorio milanese.

La regola numero uno per un’esportazione di successo era il prezzo basso all’origine, in modo che, sommato agli elevati costi di trasporto, fosse accessibile a un grande numero di consumatori, specie a quelli di ceto medio-basso.

Geografia del vitigno
Il Barbera dà sicuramente il meglio di sè se coltivato in Piemonte, in particolar modo nelle zone di Alba, Asti, Langhe e Monferrato.
Bisogna però sapere che, data la sua grande capacità di adattamento, questo vitigno si è diffuso in tutto il mondo, basti pensare non solo ai colli piacentini e pavesi, ma anche in California, Argentina e Uruguay.

Denominazioni del Barbera
Se il Barbera viene coltivano in provincia di Asti, è corredato dalla denominazione DOCG, se proviene invece dalle Langhe si parla di DOC. Invece il marchio IGT riguarda solitamente le bottiglie prodotte nel territorio pavese o emiliano.
I coltivatori di questo vitigno devono prestare particolare attenzione alla peronospora (un fungo che colpisce la pagina inferiore della foglia rendendola friabile), al marciume acido del grappolo e alla muffa.

Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Il grappolo della Barbera è di grandezza media a forma piramidale o cilindrica, mentre gli acini sono di colore blu intenso, medi, regolari e caratterizzati da buccia pruinosa.
Per quanto riguarda invece il peduncolo, è piuttosto lungo, color rossiccio-bruno e dalla consistenza semi legnosa. La maturazione delle uve avviene tra gli ultimi quindici giorni di settembre ed i primi del mese di ottobre.
I produttori di Barbera si possono dividere in due categorie, ossia i tradizionalisti e i modernisti. I primi producono il vino all’interno di grandi botti di legno, nelle quali avviene un invecchiamento minimo di due anni, il cui scopo consiste nell’attenuare la sua esuberanza. I modernisti prediligono invece le barriques nuove e l’aggiunta di spezie, le quali sono ben capaci di esaltare la naturale vivacità del vitigno.

Caratteristiche degustative del vino
Per quanto riguarda le caratteristiche degustative del vino Barbera, la prima capace di catturare l’attenzione è sicuramente il suo colore rosso rubino intenso. Al palato risulta invece corposo, floreale e speziato.
Esistono inoltre due versioni, ossia quella ferma e quella frizzante; in quest’ultima è presente una spuma evanescente più un residuo zuccherino di 17 grammi per litro. La gradazione alcolica corrisponde invece a 11,50% vol.

Abbinamenti tipici consigliati
Data la sua corposità, il Barbera è un vino da bere con numerosi piatti della tradizione gastronomica italiana, basti pensare a formaggi, salumi e gnocco fritto. È ottimo anche con lasagne, cappellacci e tutto il pesce di fiume grasso come l’anguilla, in quanto riesce ad essere perfettamente sgrassato.
Se si tratta di bottiglie complesse e corpose, si raccomanda di servirle ad una temperatura che oscilla dai 15 ai 17 gradi, mentre per i vini più giovani essa può scendere a 13-15 gradi, specie se frizzanti.