Il vitigno Corvina è tipico della zona di Verona ed in particolar modo della zona della Valpolicella e della sponda ad Est del Lago di Garda. Si presuppone che l’origine del nome sia legata al colorito scuro degli acini dell’uva di questo vitigno che somigliano alle piume di un corvo. Nonostante questo colore molto scuro e molto intenso, però, i vini che vengono prodotti non presentano una colorazione particolarmente bruna.

Storia del vitigno
Nonostante il vitigno del Corvina sia uno dei maggiori e più importanti del Veneto la sua storia è abbastanza recente. Infatti non si conoscono le sue origini precise e le prime notizie delle sue coltivazioni sono riferite alla prima metà dell’Ottocento. Sicuramente è un vitigno molto antico e legato alla viticoltura veneta fin dalla più lontana antichità poiché è strettamente connesso con la produzione di vini come l’Amarone della Valpolicella e il Bardolino. Dai numerosi studi effettuati sulle sue proprietà si è giunti alla conclusione che, a differenza di quello che si pensava fino al 1980, non è legato al vitigno Corvinone che si credeva fosse una mutazione genetica del Corvina. Invece qualità come il Corbina, il Corvina Gentile, il Corvina Rizza e il Corbinella sono attribuibili al vitigno Corvina.

Geografia del vitigno
Il vitigno Corvina è diffuso soprattutto nel Veneto tra la vasta provincia di Verona e la zona della Valpolicella. Qui è registrato fin dal 1970 come vitigno autoctono a bacca nera. Nonostante questa enorme diffusione in Veneto si trovano ampie coltivazioni anche nelle province di Lombarde di Sondrio e di Brescia, e addirittura nella Val d’Adige e nella sponda orientale del Lago di Garda. In tutto il territorio nazionale si stima che siano circa 7500 acri coltivati con questo vitigno per una produzione annuale davvero ampia.

Denominazioni in cui è utilizzato il vitigno
Tra i vini per la cui produzione è utilizzato il vitigno Corvina si trovano i veneti Amarone della Valpolicella DOCG, il Bardolino DOC, il Bardolino superiore DOCG. Anche il Valpolicella DOC e il Valpolicella ripasso DOC provengono da questo vitigno. Nelle province lombarde vengono prodotti il famoso Garda DOC e il Provincia di Mantova IGT.

Informazioni e curiosità sulla produzione
Il vitigno Corvina richiede precise caratteristiche di coltura e produttive per poter dar vita a grappoli in grado di produrre vini pregiati. Per coltivare questo tipo di uva viene usata la tecnica della Pergola Veronese che presuppone il posizionamento dei grappoli in modo verticale rispetto al terreno. La crescita della vegetazione avviene poi attraverso i filari che vengono messi su sostegni appoggiati in modo orizzontale. La potatura è effettuata in modalità corta, ovvero lasciando gli speroni dei tralci molto corti e dotati di solo due gemme. La produttività del vitigno Corvino è discreta in quanto in condizioni normali si può avere una buona produzione con la sua uva. Tutto dipende anche dal tipo di terreno su cui è coltivata quest’uva e dalle condizioni atmosferiche. La sua germogliazione e la sua maturazione avvengono in epoca tardiva rispetto ad altri vigneti e per questo motivo la vendemmia viene effettuata solitamente verso la fine di settembre o nei primi giorni di ottobre. Il vigneto Corvina preferisce dei terreni che presentano dei ciottoli e particolarmente umidi. Per avere migliori risultati bisogna trovare posti ben esposti come possono essere zone collinari e ventilate. Nonostante sia un vitigno particolare non teme il freddo e le basse temperature invernali. Infatti ha dimostrato una buona resistenza al clima rigido e ghiacciato delle regioni del nord in cui viene coltivato fin dall’antichità. Il vitigno Corvina può essere infestato da parassiti quali la peronospera che può causare una diminuzione della pigmentazione della pianta a cui segue una lenta necrosi fino a farla morire del tutto. Anche la botrite può attaccare questo vigneto in modo irreparabile. Infatti questo fungo è il principale responsabile della morte di numerosi vigneti a livello mondiale perché i suoi parassiti attaccano repentinamente le viti in diverse fasi della loro crescita. Inoltre il vigneto Corvina può essere attaccato dall’oidio che è un fungo che si attacca soprattutto agli acini e le foglie. Questi parti vengono inizialmente ricoperte da una patina biancastra per poi essere necrotizzate e portare alla morte della pianta stessa.

Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Il vitigno Corvina produce un’uva che presenta un grappolo allungato di medie dimensioni. La sua forma è piramidale e presenta un’ala molto spesso allungata e compatta. L’acino risulta di forma ellissoidale e di una dimensione media. La buccia si presenta di colore blu scuro che tende al viola ed è particolarmente spessa e consistente. La buccia è inoltre molto pruinosa e la sua polpa regala un sapore dolce e molto semplice.

Caratteristiche degustative del vino
Il vino prodotto utilizzando uva proveniente dal vitigno Corvina si presenta di un colore rosso rubino molto intenso e caratteristico. Le sue caratteristiche organolettiche sono particolarmente precise e differiscono da tutte le altre tipologie di vini conosciuti. Il suo sapore è molto intenso e caldo e nonostante rilasci dei sentori aciduli il suo gusto è tendente al fruttato. I sentori presenti maggiormente sono quelli di frutta a buccia rossa come le mele, le ciliegie e le melagrane. Nei vini con una maturazione minore si possono ritrovare sapori di frutta fresca mentre per quelli più stagionati il sapore ricorda più le confetture o la frutta sotto spirito. Al palato risulta molto tannico lasciando nella bocca una sensazione di piacevole ruvidezza e secchezza.

Abbinamenti tipici consigliati
Dal vitigno Corvina si ricavano dei vini altamente poliedrici. Infatti questi vini possono essere abbinati ai primi piatti come risotti al tartufo o ai funghi. Inoltre sono in grado di esaltare il sapore di pasta fatta in casa e di accompagnarsi ad antipasti di salumi. Per i secondi è ottimo insieme a carni bianche ed a formaggi stagionati anche se qualcuno lo preferisce con carni rosse.