Origine del nome
Il vitigno Brachetto è uno dei più antichi della regione Piemonte, motivo per cui nel corso del tempo ha subito numerose variazioni di nomenclatura, che tuttora esistono. Sebbene ufficialmente sia conosciuto con il termine Brachetto, viene chiamato Borgogna nei dintorni di Canelli, Brachettone nella zona del Roero, Braquet nella zona limitrofa a Nizza Marittima, quindi in territorio francese.

Storia del vitigno
Come già accennato, il vitigno ha una storia molto lunga, in quanto veniva coltivato in Piemonte sin dall’antichità. Dopo la comparsa dei primi vini frizzanti dolci, l’interesse per il Brachetto è notevolmente sceso, e ciò ha messo a rischio il suo futuro. Grazie però alla grande professionalità e dedizione dei viticoltori dell’epoca, il vigneto tornò ad essere al centro dell’attenzione, tanto che ottenne nel 1996 il riconoscimento della DOCG. Nel 1970, invece, è stato ufficialmente registrato come vitigno della regione Piemonte.

Geografia del vitigno
Il Brachetto viene coltivato principalmente nelle province di Asti ed Alessandria, anche se è possibile trovarlo in alcune zone del territorio cuneese ed in vicinanza della città francese Nizza. Nel complesso, ricopre un’area di 1460 ha. Interessante notare che anche in Argentina viene coltivato un vitigno simile, con le medesime caratteristiche e sistemi di potatura ed allevamento.

Caratteristiche colturali e produttive
Come ben sappiamo, ogni vigneto ha apposite caratteristiche, punti di forza e debolezza che lo rendono diverso dagli altri. Per quanto riguarda l’allevamento, si utilizza principalmente il metodo Guyot, un sistema di allevamento della vite senza cordone fisso, con potatura mista obbligata e tralcio fruttifero posizionato orizzontalmente, ma si può anche utilizzare una potatura più corta, a cordone speronato.
Il vitigno Brachetto è molto sensibile alle condizioni del terreno, a quelle climatiche e soprattutto ad infezioni virali, purtroppo molto diffuse nei vitigni, mentre invece è molto resistente alla muffa ed al marciume, anche nelle situazioni di precoce maturazione.

Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Il germoglio del vitigno è di colore verde-giallastro, con un apice aracnoideo. Possiede da 1 a 3 foglioline apicali e da 4 a 5 foglioline basali. La foglia adulta ha una grandezza media, orbicolare e trilobata, a forma di V stretta, V normale o U. La base è abbastanza larga ed i denti sono poco evidenti. Il grappolo, invece, ha dimensioni medie, compatto e può assumere una forma piramidale o cilindrica. E’ di colore interamente verde.
Infine, l’acino del vitigno Brachetto ha una grandezza media, di circa 2,4 gr, a forma di ellissoidale, con una buccia spessa e consistente di colore blu-nera.

Caratteristiche degustative del vino
Essendo un vitigno a bacca rossa, il vino ottenuto ha un tipico colore rosso rubino, molto intenso, con possibili riflessi arancioni se invecchiato. Al gusto appare un vino molto aromatico, fresco e dolce, con un risalto anche di note fruttate e floreali, specialmente della rosa. La graduazione alcolica è abbastanza bassa rispetto ad altri vini rossi.

Abbinamenti consigliati
Visto l’ottimo gusto e sapore, che apporta freschezza ed aroma, il vino Brachetto si abbina ottimamente con le più svariate portate, come antipasti di formaggi stagionati e salumi, secondi piatti a base di carne e pesce, primi piatti più elaborati ed anche per i classici aperitivi.