Barbera del Monferrato Superiore DOCG

La denominazione di origine Barbera del Monferrato superiore DOCG è riservata ai vini provenienti da una zona posta a cavallo tra le province di Asti e di Alessandria, in una zona di produzione che si sovrappone in buona parte con quella del Barbera d’Asti, ma che comprende aree al centro del cosiddetto bacino terziario piemontese che non sono comprese nel disciplinare del Barbera d’Asti.

Il vino Barbera del Monferrato superiore DOCG deve essere prodotto a partire da uve del vitigno Barbera per almeno l’85%, con i vitigni Freisa, Grignolino e Dolcetto, da soli o congiuntamente per un massimo del 15%. I vini Barbera del Monferrato superiore DOCG devono essere sottoposti ad un periodo di affinamento minimo di 14 mesi, di cui almeno 6 in botti di legno.

La presenza del vitigno Barbera nel Monferrato è nota da lunghissimo tempo, con testimonianze specifiche che datano a più di 200 anni fa. Sebbene diffuso in tutto il Piemonte meridionale la Barbera è particolarmente diffusa in questa area, dove rappresenta la varietà principale. La Barbera inoltre è da sempre il vino più prodotto e quello che rappresenta al meglio lo spirito del territorio. Il sistema di potatura più largamente utilizzato nell’Astigiano, e nello specifico per la Barbera è il Guyot, questo perché ha permesso di adattare al meglio questo vitigno alle condizioni climatiche della zona e di ottenere la migliore qualità dell’uva.

1) Cenni Storici della denominazione Barbera del Monferrato Superiore DOCG

Il Barbera appare nel 1798, alla stesura della prima ampelografia dei vitigni coltivati sul territorio piemontese compiuta dal conte Nuvolone, sotto il nome di “Vitis vinifera Montisferratensis”. Tale denominazione si doveva al nome storico della regione collinosa, centro principale ancora oggi, di coltivazione del vitigno Barbera: il Monferrato. Con ogni probabilità la varietà di uva Barbera è nata da uno spontaneo incrocio di semi di vitigni più antichi. E’ certo però, che le origini del vitigno Barbera sono antichissime, anche se i documenti che ne danno testimonianza risalgono solamente a qualche secolo fa. Infatti, la prima traccia formale del Barbera si trova in un documento del XVIII secolo conservato nel municipio di Nizza Monferrato.

In ordine cronologico, la prima grande lode al Barbera è raccontata da Paolo Diacono secondo il quale nella battaglia di Refrancore del 663, le schiere dei Longobardi di Grimaldo batterono i Franchi dopo averli ubriacati con vino delle cantine vicine. Si racconta infatti che per l’occasione i Longobardi riempirono di questo vino numerosissime anfore che disseminarono appositamente per i campi. Queste servirono da richiamo per i Franchi i quali le svuotarono avidamente.

Oggi il vino Barbera rappresenta circa il 50% dell’intera produzione viticola del Piemonte. Si può affermare, infatti, che il Barbera è il vino del Piemonte per antonomasia al punto tale da immedesimarsi con l’immagine vinicola della Regione.

2) Area di Produzione della denominazione Barbera del Monferrato Superiore DOCG

L’area di produzione è posta nel territorio del Monferrato caratterizzata da un sistema collinare poco elevato, compreso per lo più tra i 150 e i 400 metri di altitudine, clima temperato o temperato-caldo, poco ventoso e con una piovosità annuale media intorno ai 700 millimetri.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Barbera del Monferrato Superiore è localizzata in:

  • provincia di Alessandria, il territorio dei comuni di: a) Alto Monferrato: Acqui, Alice Bel Colle, Belforte, Bergamasco, Borgoratto Alessandrino, Bistagno, Carpeneto, Capriata d’Orba, Cartosio, Carentino, Cassine, Cassinelle, Castelletto d’Erro, Castelletto d’Orba, Castelnuovo Bormida, Cavatore, Cremolino, Denice, Frascaro, Gamalero, S. Rocco di Gamalero, Grognardo, Lerma, Melazzo, Merana, Malvicino, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Morbello, Morsasco, Montechiaro d’Acqui, Orsara Bormida, Ovada, Pareto, Ponti, Ponzone, Prasco, Predosa, Ricaldone, Rivalta Bormida, Rocca Grimalda, Sezzadio, Silvano d’Orba, Spigno Monferrato, Strevi, Tagliolo, Terzo, Trisobbio e Visone; b) Basso Monferrato: Alfiano Natta, Altavilla Monferrato, Bassignana, Camagna, Camino, Casale Monferrato, Castelletto Merli, Castelletto Monferrato, Cellamonte, Cereseto, Cerrina, Coniolo, Conzano, Cuccaro, Fubine, Frassinello Monferrato, Gabiano, Lu Monferrato, Masio, Mirabello Monferrato, Mombello Monferrato, Moncestino, Montecastello, Murisengo, Occimiano, Odalengo Grande, Odalengo Piccolo, Olivola, Ottiglio Monferrato, Ozzano, Pomaro Monferrato, Pecetto di Valenza, Pietra Marazzi, Pontestura, Ponzano Monferrato, Quargnento, Rosignano Monferrato, Rivarone, Sala, San Salvatore Monferrato, San Giorgio Monferrato, Serralunga di Crea, Solonghello, Terruggia, Treville, Valenza, Vignale, Villadeati e Villamiroglio.
  • provincia di Asti, il territorio dei comuni di Agliano Terme, Albugnano, Antignano, Aramengo, Asti, Azzano d’Asti, Baldichieri, Belveglio, Berzano San Pietro, Bruno, Bubbio, Buttigliera d’Asti, Calamandrana, Calliano, Calosso, Camerano Casasco, Canelli, Cantarana, Capriglio, Casorzo, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castagnole Monferrato, Castel Boglione, Castell’Alfero, Castellero, Castelletto Molina, Castello d’Annone, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castelnuovo Don Bosco, Castel Rocchero, Celle Enomondo, Cerreto d’Asti, Cerro Tanaro, Cessole, Chiusano d’Asti, Cinaglio, Cisterna d’Asti, Coazzolo, Cocconato, Corsione, Cortandone, Cortanze, Cortazzone, Cortiglione, Cossombrato, Costigliole d’Asti, Cunico, Dusino San Michele, Ferrere, Fontanile, Frinco, Grana, Grazzano Badoglio, Incisa Scapaccino, Isola d’Asti, Loazzolo, Maranzana, Maretto, Moasca, Mombaldone, Mombaruzzo, Mombercelli, Monale, Monastero Bormida, Moncalvo, Moncucco Torinese, Mongardino, Montabone, Montafia, Montaldo Scarampi, Montechiaro d’Asti, Montegrosso d’Asti, Montemagno, Montiglio Monferrato, Moransengo, Nizza Monferrato, Olmo Gentile, Passerano Marmorito, Penango, Piea, Pino d’Asti, Piovà Massaia, Portacomaro, Quaranti, Refrancore, Revigliasco d’Asti, Roatto, Robella, Rocca d’Arazzo, Roccaverano, Rocchetta Palafea, Rocchetta Tanaro, San Damiano d’Asti, San Giorgio Scarampi, San Martino Alfieri, San Marzano Oliveto, San Paolo Solbrito, Scurzolengo, Serole Sessame, Settime, Soglio, Tigliole, Tonco, Tonengo, Vaglio Serra, Valfenera, Vesime, Viale d’Asti, Viarigi, Vigliano, Villafranca d’Asti, Villa San Secondo e Vinchio.

3) Tipologie di Vino della denominazione Barbera del Monferrato Superiore DOCG

  1. Barbera del Monferrato Superiore 

    Versione: Secco
    Tasso Alcolometrico: 13%

    Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino tendente al rosso granato con l’invecchiamento, odore intenso e caratteristico, tendente all’etereo con l’invecchiamento, dal sapore asciutto, tranquillo, di corpo, con adeguato invecchiamento più armonico, gradevole e di gusto pieno.
    Abbinamenti: Bagna cauda, Minestre, Panissa, Bolliti, Formaggi semiduri, Gorgonzola.

    Composizione:

  2. Barbera del Monferrato Superiore Vigna

    Versione: Secco
    Tasso Alcolometrico: 13%

    Vino Rosso Superiore Vigna dal colore rosso rubino tendente al rosso granato con l’invecchiamento, odore intenso e caratteristico, tendente all’etereo con l’invecchiamento, dal sapore asciutto, tranquillo, di corpo, con adeguato invecchiamento più armonico, gradevole e di gusto pieno.

    Composizione:

4) Caratteristiche Organolettiche Barbera del Monferrato Superiore DOCG

Il vino Barbera del Monferrato superiore DOCG si presenta di colore rosso rubino cupo, che tende al granato con l’invecchiamento. Al naso è intenso e complesso, con note fruttate di ciliegia, mora e frutti rossi e può presentare note di tostatura, spezie e leggero sottofondo etereo. Al palato risulta di corpo, giustamente tannico e persistente.

5) Abbinamenti Culinari della denominazione Barbera del Monferrato Superiore DOCG

Piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi ovini stagionati.

6) Disciplinare della denominazione Barbera del Monferrato Superiore DOCG

Visualizza il disciplinare >>
Torna in alto