Il Marzemino è un vitigno autoctono molto diffuso nelle regioni del nord Italia, in particolare nel Trentino alto Adige. Le sue uve a bacca nera si prestano alla produzione di diverse tipologie di vino, tra i quali si trovano sia dei rossi vivaci e frizzanti, sia vini più leggeri e delicati, oltre a dolci passiti e varietà molto corpose. Il suo nome sembra derivare da Marzarimen, che in tardo latino significava grano o granaglia di marzo, poiché le uve di questo vitigno si caratterizzano per i loro acini di ridotte dimensioni. Sono inoltre riconosciuti due differenti biotipi, facilmente distinguibili dal rachide (che può essere erbaceo o legnoso), e dalla zona inferiore della foglia (che può presentarsi pelosa o liscia). I due gruppi prendono il nome di Marzemino Gentile o Comune e Marzemina Padovano.

Storia del vitigno Marzemino

La storia e le origini del Marzemino sono avvolte da un alone di mistero e, tutt’oggi, sono molto dibattute. Leggenda vuole che in epoca romana queste uve furono importate dai guerrieri troiani in fuga dalla Turchia. Nel cercare una via di salvezza, prima di salpare dall’antico porto commerciale di Merzifon, i soldati non dimenticarono di procurarsi alcuni tralci dell’ottimo vitigno. Altri studiosi ritengono invece che il vitigno fosse di derivazione austriaca e, precisamente, originario della Carinzia. Le prime evidenze storiche, grazie alle quali si può ricostruire una storia meno falsata da miti e racconti, risalgono al XIV secolo e collocano le origini del Marzemino in territorio veneto. Dopo appena un secolo, invece, gli scritti dell’agronomo Agostino Gallo e del frate agostiniano Ortensio Lando, affermano che il vitigno avesse origini padovane. Queste succulente bacche nere conobbero tuttavia larga diffusione, raggiungendo anche il Nord Europa grazie ai traffici commerciali della Repubblica di Venezia. Riscosse infatti grande apprezzamento nelle famiglie nobiliari austriache, come ad esempio i Tiepolo, che intorno al XVI secolo lo utilizzavano come pregiato dono da offrire ai sovrani polacchi. Persino Mozart lo citò nel suo più che famoso Don Giovanni. La scalata verso il successo del Marzemino, da allora, non si è mai arrestata. Tutt’oggi la produzione di Marzemino è molto florida e per via dell’eccellente qualità di queste uve, diversi viticoltori le hanno impiegate per ottenere diversi prodotti degni di denominazioni di elevato pregio.

Geografia del vitigno Marzemino

Nel corso del tempo il vitigno è stato impiantato in moltissimi territori e, in particolare, nelle regioni del Veneto, del Trentino Alto Adige, della Lombardia, del Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Il suo habitat d’elezione è, tuttavia, la Vallegarina, situata a sud di Trento. Il suolo argilloso di origine alluvionale e morenico tipico di questa zona si è infatti rivelato il migliore per la coltivazione del Marzemino, che oggi è persino considerato un vitigno autoctono. La presenza delle Alpi e del Lago di Garda contribuisce a mantenere il clima incredibilmente mite, infatti sia l’escursione termica sia i venti poco aggressivi favoriscono il migliore sviluppo dei grappoli di bacca nera. Simili condizioni climatiche sono presenti anche nel Veneto, nella zona dei Colli Euganei, nel territorio collinare bresciano e lungo le rive del Garda.

Denominazioni

L’eccellente produzione delle coltivazioni del vitigno Merzemino è impiegata in diverse denominazioni di pregio. Nel Veneto le bacche nere sono vinificate in purezza nell’ambito delle denominazioni Breganze Marzemino DOCMerlara Marzemino DOCColli di Conegliano Refrontolo DOCG e Colli di Conegliano Refrontolo Passito DOCG. In Lombardia sono invece utilizzate sia in purezza, sia in abbinamento ad altre uve nelle denominazioni Botticino DOCCapriano del Colle Rosso DOCCellatica DOCGarda Marzemino DOC. La migliore espressione del Marzemino nasce infine in territorio trentino, nella più nota e apprezzata denominazione Trentino Marzemino DOC.

Informazioni sulla produzione

Il Marzemino esprime le sue migliori potenzialità quand’è vinificato in purezza. La fermentazione e l’affinamento, che viene eseguito in acciaio, esalta il profumo delicato e fruttato delle bacche nere. Tali operazioni vengono spesso precedute da un lungo periodo di macerazione degli acini sulle bucce, tecnica che consente di aromatizzare maggiormente i vini. La perdita di umidità, seguita dalla fermentazione e macerazione, concentra il quantitativo zuccherino del Marzemino, che grazie a questo procedimento può essere impiegato per realizzare passiti dal gusto leggero e raffinato. La spumantizzazione segue invece il metodo Martinotti Charmat e realizza spuntanti rosè caratterizzata da una peculiare freschezza e vivacità. L’elevata vigoria delle tradizionali coltivazioni venete e lombarde consente di abbinare le bacche del Marzemino ad altre uve, come quelle dei vitigni Barbera, Rondinello, Corvino e Groppella.

Caratteristiche ampelografiche del vitigno

La foglia del Marzemino presenta medie dimensioni e una forma pentagonale, trilobata. Il grappolo è invece compatto o mediamente compatto, con forma piramidale, cilindrica e presenta una o due ali. Gli acini sono di medie dimensioni, caratterizzati una buccia fine, resistenza, pruinosa e di colore scuro (di un blu molto intenso, tendente al nero). In estate il fogliame assume una particolare colorazione rosso-violacea.

Caratteristiche degustative del vino

Il vino Marzemino è di un intenso color rubino caratterizzato, nelle bottiglie invecchiate, da riflessi blu violacei. Il suo profumo è dolce e fruttato, con note di marasca, ciliegie, ribes e more. Il sapore è morbido e corposo, accompagnato da un persistente aroma di mammole e viole. L’acidità è stuzzicante, delicata e pungente. La spumantizzazione rende il Marzemino leggero e vivace, mentre la macerazione produce dei passiti vellutati, dolci, raffinati e mai stucchevoli.

Abbinamenti tipici consigliati

Il vino Marzemino si presta ad essere sorseggiato con primi corposi e secondi di carne. Tra gli abbinamenti più apprezzati ci sono gli gnocchi con ragù, le lasagne al forno, il pulled pork, gli hamburger, i filetti alla Wellington, il pollo al curry, costine al sugo, costine con salsa barbecue e vari tipi di carne alla griglia.