Origini del vitigno

Tra i tanti vitigni presenti sui terreni della nostra bellissima Italia, troviamo l’Aleatico, un vitigno semi-aromatico caratterizzato da una bacca color blu-vermiglio. Riguardo le origini del nome nulla è certo, vi sono dei dubbi circa la provenienza. Citato diversi secoli fa dagli agronomi Pier de’ Crescenzi e Cosimo Trinci, il nome “Aleatico” è riconducibile a diverse origini: alcuni sostengono sia di derivazione greca, altri lo ricollegano all’uva luglianica. Il vigneto Aleatico viene anche detto Leatico e Liatico, più semplicemente denominato in base alle zone geografiche, ad esempio si dice Aleatico di Toscana, Aleatico nero di Firenze, Aleatico di Benevento, Aleatico dell’isola d’Elba ecc.

La storia del vitigno Aleatico

Gli studiosi, generalmente, fanno risalire le origini del vitigno Aleatico al XIII secolo, anche se nel corso del tempo la sua storia è stata oggetto di un lungo dibattito. Alcuni studiosi collocano le origini in Grecia, altri ancora in Toscana. Per certo però, si sa che l’Aleatico è una trasformazione del Moscato nero toscano, a sua volta un sosia del Moscato Bianco. I primi vini prodotti nella storia dal vitigno Aleatico, risalgono al Trecento grazie alle testimonianze scritte, per arrivare poi al Rinascimento quando il pittore Bartolomeo del Bimbo disegnò su una sua tela una bottiglia di vino toscano col nome Liatico della Villa de’ Biadori. Oggi, dal vitigno Aleatico, si producono diversi vini DOC, soprattutto in Toscana.

Diffusione e coltivazione

Il vitigno Aleatico è coltivato, nel complesso, in tutta Italia. Alcune regioni però, sono maggiormente importanti poichè conferiscono al vino particolari caratteristiche. La prima regione è la Toscana con i vini prodotti sull’Isola d’Elba, sull’Isola di Capraia e nei comuni di Sorano, Pitigliano e Manciano. Vasti vigneti si trovano anche nelle Marche, in particolare a Pergola e nei comuni limitrofi: il vino prodotto prende il nome di vernaccia rossa di Pergola. Un’altra regione in cui viene coltivato l’Aleatico è il Lazio: buona parte della regione ospita i vigneti, in particolare la zona del Lago di Bolsena nella quale vengono prodotto un vino pregiato. Anche nel Piemonte (in particolare sui Colli tortonesi) in Umbria (nei pressi del Lago di Corbara e nelle zone di Orvieto) e in Puglia (nel Salento e a Gioia del Colle), troviamo vaste aree che ospitano i vitigni dell’Aleatico. Il vitigno, generalmente, cresce in zone collinari con climi prevalentemente secchi, perciò non presenta eccessivi problemi dal punto di vista della posizione. Come ben si sa, il vitigno Aleatico è amante della costa, del mare e della macchia mediterranea: sono proprio i posti in cui cresce a dare il sapore aromatico al vino.

Denominazioni

Con il vitigno Aleatico vengono prodotti vini eccellenti di qualità pregiate. Tra i vini, uno di loro con denominazione di origine controllata e garantita, per abbreviare noti con la sigla DOCG, è l’Elba Aleatico Passito, chiamato anche Aleatico Passito dell’Elba: la produzione di questo vino è permessa solo all’Isola d’Elba, in provincia di Livorno, la cui caratteristica è quella di essere prodotto con uve passite, processo veramente raro. I vini DOC invece, denominazione di origine controllata, sono molti di più: Aleatico di Gradoli, Aleatico di Puglia, Colli Tortonesi, Gioia del Colle, Pergola, Rosso Orvietano o Orvietano Rosso, Salice Salentino, Sovana, Terra d’Otranto, Val di Cornia. Dall’Aleatico vengono prodotti anche vini con denominazione IGT, che significa indicazione geografica tipica, ancora più particolari dei primi. Nello specifico, i vini prodotti dall’Aleatico sono rosato, rosso secco e passito.

Caratteristiche ampelografiche, organolettiche e degustative

La foglia ha una grande forma pentagonale oppure orbicolare, presenta una grandezza media, è di tipologia trilobata o quinquelobata, color verde cupo. Il grappolo presenta una grandezza media, di forma allungata con una sorta di ala laterale. L’acino è esattamente sferico, di un colore tendente al blu, ricoperto da uno spesso strato di pruina. Il vino prodotto dal vitigno Aleatico è di colore rosso rubino con sfumature violacee abbastanza accentuate; al palato presenta una sensazione intensa dal gusto morbido e fruttato, tendente al caldo.  Al naso ha un profumo intenso di fragoline di bosco e geranio, quest’ultimo come conseguenza diretta del geraniolo presente in grande quantità nel vino prodotto da questo vitigno. Riguardo i tempi, gli acini iniziamo a maturare nella prima settimana di settembre in un periodo piuttosto breve. Il vitigno è vulnerabile ad alcune tipologie di malattie, in particolare alcune malattie crittogamiche, per questo è importante che il produttore ne abbia molta cura.

Abbinamenti consigliati

Riguardo gli abbinamenti consigliati con l’Aleatico, questo è un vino che affianca senza alcun problema tutti i pasti, dal pesce alla carne ai dolci da cucchiaio. È perfetto anche da sorseggiare durante una cena a base di sushi con crostacei vari, ma anche accanto ad una grigliata di carne. Nello specifico, con un piatto a base di pesce, di vongole, di funghi o tartufi, è molto gradito un vino rosato. Il vino secco è ottimo per souvlaki, costine, salsa BBQ e brisket, ma anche tutte le pietanze affumicate, pesce e carne. Infine, il vino passito è eccezionale se abbinato ai dolci, quali una cheesecake, una torta di mele, una bella crostata di ciliegie, la favolosa zuppa inglese e anche creme varie e tiramisù. Ottimo vino da meditazione.