Origine del vitigno
Uno dei vitigni a bacca bianca più conosciuto ed apprezzato dell’enologia italiana è l’Ansonica, chiamato anche con il nome originale Inzonia siciliana, quando era tipico esclusivamente dell’isola. Col tempo e con la sua popolarità, infatti, si è diffuso anche nel centro e nord Italia, soprattutto in Toscana dove ha preso la nomenclatura di Ansonica.

La storia del vitigno Ansonica
L’origine di tale vitigno è tuttora sconosciuta, visto che non si hanno fonti o documenti attendibili che certificano una data precisa della comparsa dell’Ansonica in Sicilia. Alcuni pensano sia giunto con l’invasione dell’isola da parte dei fenici, altri pensano invece sia dovuta all’invasione dei greci. Addirittura, alcuni esperti pensano che l’Inzonia sia arrivato in Sicilia con i Normanni. Sono quindi tutti pareri molto discordati e diversi, anche per quanto riguarda il preciso periodo storico in questione.
Quello che invece è certo è che dal 1800 in poi questo vitigno a bacca bianca è diventato famoso in tutta Italia e nel mondo, esportato in grandi quantità e con la diffusione di esso anche nelle altre regioni d’Italia.

La geografia del vitigno
Come ampiamente detto, la terra natia dell’Ansonica è la Sicilia, in particolar modo nelle zone leggermente collinari ed in quelle che si affacciano sul mare. Si può trovare in alcune DOC come Alcamo, Contesse Entellina, Delia Nivolelli, Menfi, Monreale.
In Toscana, seconda regione di importanza e diffusione del vitigno, si trova in particolar modo sulla costa tirrenica, da Grosseto a Pisa, ma il suo luogo naturale di prosperità è sicuramente sull’isola d’Elba, con caratteristiche climatiche e ambientali ideali.

Le caratteristiche ampelografiche del vitigno
L’Ansonica presenta nell’età adulta una foglia media, a forma pentagonale. Anche il grappolo è di medie dimensioni con la presenza di una/due ali. L’acino può presentare dimensioni medie o anche grandi, sempre di forma sferoidale e di colore verde-gialla, tipico dei vitigni che producono vino bianco.
Il vitigno Ansonica presenta una maturazione abbastanza rapida, alcune volte anche precoce, dovuta anche della sua elevata vigoria vegetativa, che è la capacità di accrescere rapidamente il proprio fogliame e assorbire elevate quantità di metaboliti disciolti nell’acqua. Bisogna stare attenti a ciò in quanto può portare a diminuire le dimensioni degli acini e la qualità della polpa. L’Ansonica, pertanto, va tenuta costantemente sotto controllo tramite apposite potature, sia invernale che verde.
Infine, per quanto riguarda le malattie che possono colpire il vitigno, ha buona resistenza alla siccità, alte temperature ed ai comuni parassiti, ma meno buona alla peronospora all’oidio.

Le caratteristiche degustative del vino Ansonica
E’ bene fare una distinzione tra il vitigno in Toscana e quello originale della Sicilia. Sebbene sia praticamente lo stesso vitigno, il gusto cambia notevolmente visto le differenti ambientali. L’Ansonica della Sicilia è polposa, acida e salata a differenza di quella toscana, che ha l’aspetto più rotondo, un sapore delicato e non eccessivamente acida.
Per quanto riguarda l’odore, al naso si mette subito in risalto gli odori fruttati e speziati, come i fiori di ginestra, la pesca e l’albicocca, la mela, il pepe bianco e molti altri. E’ molto bevibile, piacevole al gusto, buona acidità. Con le gusto-olfattova, si sentirà subito il gusto del lime, delle rocce minerali, delle erbe aromatiche.

Abbinamenti
Senza nessun dubbio è possibile affermare che il vino bianco ottenuto da questo vitigno è ideale per gli aperitivi perchè accompagna con la sua freschezza, leggera sciattezza ed eleganza. Ma non solo. Si può anche consumare durante i pasti principali con numerose altre portate come la carbonara, il risotto alla marinara,taglioni con calamari e la classica paella spagnola.