Il saggio Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia racconta di un particolare vitigno giunto in Sicilia tra l’ottavo ed il settimo secolo a.C. Questo vitigno viene chiamato dal saggio con il nome di Irziola e nei secoli venne denominato con vari sinonimi: Ansolia, Ansonica, ‘Nzolia vranca o Inzolia.

Storia del vitigno
Si tratta di un vitigno a bacca bianca di origine greca. Per i greci il vino aveva un’importanza socioculturale ed anche religiosa: il suo consumo era un rituale sociale e veniva offerto agli dei durante i riti religiosi. La scarsità di terreni coltivabili in Grecia e l’enorme disponibilità di terre coltivabili, unita alle numerose risorse naturali della Sicilia, spinsero i Greci a colonizzare le nostre terre più a sud. Durante questa intensa migrazione l’Inzolia venne portata nelle terre meridionali, dove trovò un habitat molto favorevole alla sua crescita.
Questo vitigno, dopo attenti studi genetici, si è rivelato molto simile ad altre due varietà di vino greche: Rhoditis e Sideritis, rispettivamente originarie di Rodi e Patrasso. Da queste varietà nascono molti vitigni occidentali, oltre all’Inzolia, come: la Clairette, coltivata in Francia o l’Airèn, coltivata in Spagna.
Nel 1800 l’Ansolia rientrò a far parte dell’uvaggio utilizzato nella realizzazione del Marsala. Successivamente venne sostituito da altri vitigni come il Grillo, però rimase un uvaggio ipercoltivato in tutta la Penisola. Si pensi che a metà del 1900, l’Inzolia divenne il classico vitigno da taglio esportato in grandi quantità a nord dell’Italia e in zone dove i vitigni non trovavano habitat favorevoli per la loro crescita e venne iniziato ad utilizzare per la realizzazione del vermut.

Denominazioni
Dalla Sicilia l’Inzolia cominciò ad essere coltivata in molte regioni della penisola, in particolare in Toscana. Ad oggi, in Sicilia la troviamo nelle DOC Contea di Monreale, Scalfani, Contessa Entellina, Delia Nivolelli, Alcamo, Santa Margherita di Belice e Sciacca. In Toscana viene coltivata nelle DOC Costa dell’Argentario, Ansonica, Elba e Val di Cornia. In questa regione l’Inzolia ha ritrovato un habitat molto simile alla sua regione di origine, specialmente sull’isola d’Elba e tutta la costa Tirrenica, tra Pisa e Grosseto. In entrambe le regioni, infatti, questo vitigno cresce sulle colline a ridosso del mare ma nelle due zone l’uvaggio acquisisce caratteristiche differenti: l’Inzolia siciliana risulta più sapida, tende ad avere una polpa più ricca e acida; l’Ansonica toscana è più delicata, con un gusto acido-sapido ed un chicco che rimane più tondeggiante.

Caratteristiche Ampelografiche del vitigno
La foglia dell’Inzolia ha una grandezza media con forma pentagonale. Il grappolo, di grandezza media, ha generalmente 1 o 2 ali ed è composto da acini di grandezza media o grande che hanno una forma sferica. Questi ultimi presentano una buccia spessa di colore giallo-verde, ricca di tannino, mentre all’interno la loro polpa è croccante e soda.
L’Inzolia è un vitigno molto resistente alle malattie, specialmente se coltivata nel suo ambiente ottimale: il mare. Esso, infatti, crea un ambiente salmastro ideale per la salute della pianta perché protegge dalle muffe e i parassiti. A Menfi questo vitigno è diventato così tanto parte dell’habitat naturale che sono stati ritrovati alcuni esemplari anche sulle dune delle spiagge.
Questo vitigno germoglia tardivamente, nelle prime settimane di aprile, per poi maturare a metà settembre.

Caratteristiche degustative del vino
I vini ottenuti con questo vitigno sono vini di un colore giallo paglierino. Il sapore tende ad essere pungente con delle tracce minerali. Sia nel sapore che nel profumo si possono percepire le rocce, la selce e la pietra focaia. I sapori sono freschi e fruttati: dal lime alle erbe aromatiche senza sapori dolci, caldi e delicati. L’Inzolia viene denominato come un vino acido. Questa è una sua caratteristica causata dal fatto che è un vino vendemmiato presto, durante le prime settimane di settembre, ma dato che ha un’alta percentuale zuccherina, l’acidità scema in fretta.

Abbinamenti
L’Inzolia è un vino perfetto per un aperitivo. Le sue caratteristiche organolettiche si sposano alla perfezione con i piatti a base di pesce, molluschi e crostacei. Essendo un vino fresco, mai troppo prepotente ma al contempo elegante, è ottimo per accompagnare gli aperitivi composti da finger food, salumi e formaggi. Se invece lo si vuole utilizzare per accompagnare un intero pasto, dei paccheri ripieni di pesce spada o un risotto alla marinara si sposeranno magnificamente con l’Inzolia. La temperatura di servizio ideale per servirlo è di 10° C, in modo che le note iodate vengano accentuate senza risultare prepotenti. Questo vino, se ben conservato, può rimanere in bottiglia per diversi anni così da affinare i suoi sapori.