Origini e storia del Canaiolo
Il Canaiolo nero è un vitigno molto conosciuto nella zona del Chianti ed anche in altre provincie Toscane. Non è sicura l’origine di questo vitigno ma è molto antica. Nel 1303, De’ Crescenzi la chiamava l’Uva Canajuola e la descrive come una bellissima uva da serbare. Altri autori invece, come Soderini nel 1622, la descrivono come Canaiolo Nero o come Uva Canaiola Colore, inoltre questa denominazione viene citata anche da Villafranchi nel 1773 e da Acerbi nel 1825.
Negli anni questo vitigno ha subito una erronea identificazione con altre tipologie con le quali si trova mischiato nelle coltivazioni promiscue, più in particolare con il Sangiovese, la canina nera ed il ciliegiolo.
Il suo nome sembrerebbe derivare dal fatto che il periodo dell’invaiatura cade nei ”dies caniculares”, ossia nei giorni canicolari che vanno dal 24 luglio al 24 agosto, oppure dal particolare sapore amarognolo dell’uva che ricorda dalla rosa canina.
Dal Canaiolo nero si è sviluppato come fosse una mutazione genetica il Canaiolo Rosa. Secondo gli esperti del settore questa varietà è dipesa dal colore delle bucce. Questa teoria fu individuata durante una selezione clonale del Canaiolo Nero nel vigneto di una’azienda localizzata a Montecarlo in provincia di Lucca. Un’altra teoria invece proviene dal comune di Rignano sull’Arno, provincia di Firenze, sembrerebbe che fosse coltivano da oltre cinquant’anni e dove viene tutt’ora coltivato anche se è scarsamente presente.
Geneticamente diverso dal Canaiolo Nero, c’è il Canaiolo Bianco, che viene coltivato nell’area centrale e centromeridionale della Toscana. Le prime testimonianze della sua presenza in questa regione si trovano nel 1817 in Gallesio e successivamente nel 1858 nei testi di Targioni Tozzetti, nel 1877 nei testi di Rovasenda e nel 1925 nei testi di Marzotto.
Ad oggi la diffusione del Canaiolo Bianco è abbastanza limitata e si concentra più che altro nelle provincie di Firenze, Siena, Arezzo, Prato e Pisa, inoltre è stato localizzato anche nella regione dell’Umbria, più precisamente nel territorio di Orvieto.

Geografia del vitigno
Il vitigno Canaiolo è a bacca nera presente principalmente nelle regioni della Toscana e registrato ufficialmente dal 1970 nel catalogo nazionale varietà di vite.
Tutt’ora questo vitigno è diffuso nella zona del Chianti ma anche in altre provincie della Toscana, è presente anche in altre regioni italiane come le Marche, il Lazio, la Liguria e l’Umbria. Dato che viene vinificato in uvaggi con il Sangiovese lo troviamo spesso nei disciplinari DOCG e DOC di importanti vini rossi prodotti dalla Toscana come il Chianti, il Vino Nobile di Montepulciano, il Chianti classico, Torgiano Rosso riserva, Rosso di Montepulciano o il San Gimignano.
L’allevamento che viene utilizzato per il Canaiolo è l’alberello, è molto comune il suo utilizzo nei climi secchi e caldi, ma offre degli ottimi risultati anche per climi più rigidi. Questo tipo di allevamento consiste nel mantenere una parete vegetativa ridotta in modo da proteggere la pianta dall’aridità sia dal freddo che dal caldo. La pianta viene tenuta molto bassa con quattro tralci per ceppo, così da assicurare una buona produttività e qualità, invece le dimensioni ridotte assicurano una dispersione minore del nutrimento e dell’energia necessaria alla pianta.

Caratteristiche ampeleografiche
Ogni vitigno viene caratterizzato attraverso dei descrittori ampelografici che vanno a definire l’aspetto dei suoi elementi principali. Il vitigno Canaiolo presenta una foglia media o piccola trilobata pentalobata. Ha un grappolo compatto, abbastanza spargolo, di media grandezza, di forma cilindrica o a piramide con una o due ali. Gli acini del Canaiolo hanno una dimensione media, con una forma sferoidale, inoltre la buccia è molto pruinosa di colore nera-blu.

Caratteristiche degustative
Da questo vitigno si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso, alcolico ma possiede una scarsa acidità. Ha delle note floreali, è elegante e possiede un’ottima mineralità, inoltre ha un sapore morbido e vellutato. Inoltre in uvaggio con il Sangiovese riesce a raggiungere dei livelli ottimi sia per quanto riguarda l’aroma sia per quanto riguarda il sapore.

Abbinamenti tipici
Il Canaiolo si abbina perfettamente con piatti a base di carne, come ad esempio i primi piatti al ragù, le lasagne, i risotti saporiti o i primi piatti con paste ripiene come i ravioli o i tortelli. La sua elevata alcolicità e la sua intensità rendono questo vino perfetto per essere degustato con la selvaggina, come il cinghiale o la lepre. Inoltre esso è adatto all’abbinamento con formaggi semi stagionati e piatti a base di funghi porcini.