Quando parliamo di Nobile di Montepulciano ci riferiamo ai vini prodotti nel territorio di Montepulciano, in provincia di Siena, a partire dal vitigno Sangiovese nella sua varietà Sangiovese grosso, noto in questa zona con l’appellativo di Prugnolo gentile.  Lunga è la storia che lega il comune di Montepulciano al vino, a partire dal 1549, quando Sante Lancerio – bottigliere di Papa Paolo III – lo definì infatti vino perfectissimo, da signori. Fu solo nel 1787 che in una nota spese del Governatore del Regio Ritiro di San Girolamo, Giovan Filippo Neri, ci si riferisce a questo vino con il termine “nobile“. La denominazione di riferimento è la Vino Nobile di Montepulciano DOCG. Il Prugnolo Gentile all’interno della denominazione viene spesso vinificato in purezza, ma non è comunque l’unica uva consentita per la produzione del Vino Nobile di Montepulciano, per il quale il disciplinare prevede un contenuto minimo pari al 70% e  al quale spesso si affiancano Canaiolo Nero, Colorino e Mammolo. Il Vino Nobile di Montepulciano deve maturare per almeno 24 mesi, 36 mesi per la riserva, dei quali la maggioranza in botte o barrique. Le caratteristiche del vino Nobile di Montepulciano sono quelle tipiche del Sangiovese, vitigno di riferimento, ossia l’intensa colorazione, la complessità dei profumi con note olfattive fruttate rese più complesse dai lunghi periodi di affinamento, che aggiungono sensazioni terziarie di vaniglia, liquirizia e tabacco. La tradizionale tannicità  del Sangiovese e la nota di freschezza residua sempre gradita viene ingentilita dalla morbidezza indotta dall’affinamento e dalla struttura decisamente piena di questo vino. Gli abbinamenti di tradizione sono tutte le le carni rosse alla griglia o al forno, selvaggina e formaggi stagionati per le versioni più complesse e strutturate.