Origini del vitigno
Le origini del Müller Thurgau  sono piuttosto recenti e vanno ricercate in Germania dove, nel 1882, venne creato incrociando due famosi vitigni a bacca bianca: il Sylvaner ed il Riesling, anche se recenti studi genetici farebbero ritenere che il primo sarebbe in realtà lo Chasselas. E’ stato lo studioso svizzero Hermann Muller a realizzare tale incrocio alla ricerca di una specie di vite più resistente e produttiva. Fu così che il vitigno prese il suo nome e quello della sua città natale, Thurgau appunto.
Ben presto il Müller Thurgau si diffuse in gran parte dell’Europa ed in particolare in Germania ed in Svizzera anche se non sempre questo vino ottenne un adeguato riconoscimento da parte di enologi ed esperti. In Italia, invece, sebbene sia coltivato in molte regioni, è in Trentino Alto Adige che ha trovato il suo habitat migliore, dove si è diffuso rapidamente, dando vita ad un’intensa produzione di elevata qualità. La Val di Cembra e la Valle Isarco, in particolare, si sono rivelate le località migliori per la presenza di un microclima favorevole e di un terroir idoneo che favorisce lo sviluppo di un particolare profumo e della giusta acidità. Proprio le caratteristiche organolettiche del Müller Thurgau, hanno invogliato i produttori a provare la creazione di spumanti, ottenendo fin’ora discreti risultati, destinati sicuramente a crescere e migliorare.

Diffusione e principali zone di produzione
Questo vitigno si adatta perfettamente ai climi freddi ed è per questo che ha trovato ampia diffusione in nord Europa e, in Italia, in Trentino Alto Adige dove l’altitudine e l’escursione termica hanno contribuito a rendere le uve particolarmente profumate e con aromi intensi e persistenti. Su tutto il territorio regionale è coltivato un po’ ovunque anche se alcune zone sono particolarmente vocate, come l’area compresa fra Bolzano e Bressanone e quella che parte da Lavis e arriva fino alle Dolomiti. Questo non toglie che molti produttori, poi, abbiano voluto provare la coltivazione del Müller Thurgau anche in altre regioni, con discreto successo.

Nel 1975 i vini prodotti in Trentino Alto Adige hanno ottenuto la Denominazione di Origine Controllata con un disciplinare che individua i comuni nei quali ricadono i territori di produzione e nel quale è indicata la percentuale minima di vitigno Müller Thurgau (85%) che deve essere contenuta nei vini monovarietali. Nel 2007, poi, è stato istituito il Consorzio di tutela che riunisce oltre 150 produttori e promuove questa eccellenza anche a livello internazionale.

Il vitigno Müller Thurgau è molto robusto e resistente ed ha la capacità di adattarsi ai climi freddi tipici delle zone montuose, sviluppando anche una notevole resistenza alle gelate che possono verificarsi in queste zone proprio durante la fase vegetativa. Ciò è dimostrato, ad esempio, dalle coltivazioni nella frazione di Corona, dove le piante si trovano ad oltre 900 m e sono spesso sottoposte a gelate, forti escursioni termiche fra giorno e notte e temperature estreme, ma proprio per questo sviluppano aromi e profumi unici nel loro genere. Per ciò che riguarda il terreno, il vitigno Müller Thurgau cresce su calcare e su substrati ghiaiosi e sabbiosi misti ad argilla, che contribuiscono ad arricchirlo di sentori fruttati e floreali intensi, ai quali si accompagna una forte acidità.

Caratteristiche ampelografiche del Müller Thurgau
Questa varietà di uve a bacca bianca ha una foglia dalle dimensioni medie con forma pentagonale e di solito quadrilobata, più raramente trilobata; ha nervature sporgenti e colore più intenso sulla parte superficiale. Il grappolo si presenta piccolo, con una media compatezza e dalla forma cilindrica. L’acino ha una dimensione medio-piccola ed una conformazione ellissoidale; la buccia è sottile, con un colore giallo-verde spesso punteggiata, è inoltre pruinosa e traslucida. La polpa è succosa e dolce.
Il vitigno Müller Thurgau mostra una certa sensibilità alla Botrytis Cinerea, mentre è resistente allo oidio ed alla peronospora; tuttavia la sua maturazione precoce rispetto ad altre varietà la rende più vulnerabile nei confronti di vari insetti.

Caratteristiche organolettiche
Il colore del vino che si ottiene da queste uve è tipicamente giallo paglierino con riflessi verdi, ma mai troppo intenso. Al palato è secco, vivace e fresco con un piacevole retrogusto aromatico che ricorda gli agrumi. Il bouquet regala la stessa piacevolezza, con un mix di sentori floreali, minerali ed erbacei ed a volte della frutta a polpa bianca, come mele o pere tipiche del Trentino. I vini ottenuti dal Müller Thurgau si bevono generalmente giovani, durante l’anno che segue la vendemmia, e si caratterizzano per una spiccata eleganza ed equilibrio, che li rendono adatti a diversi abbinamenti. La temperatura di servizio ideale è di 10-12°C.

Abbinamenti
La gradazione alcolica di questo vino, che si aggira fra i 12 ed i 13 gradi, lo rende perfetto sia come aperitivo che come piacevole vino da pasto, in abbinamento soprattutto ai piatti a base di pesce oppure a preparazioni delicate, come carni bianche e verdure. Per apprezzarne le qualità organolettiche si consiglia di utilizzare un bicchiere a tulipano e di consumarlo appena stappato. Si accompagna perfettamente anche a torte rustiche, antipasti, risotti delicati, finger food, tartine e sfizi a base di crostacei e pesce.