La denominazione Vittoria DOC comprende i vini rossi e bianchi prodotti nella zona intorno alla città di Vittoria, in provincia di Ragusa. La DOC è stata istituita nel 2005 e il suo territorio di competenza è più grande di quello delle vicine Riesi DOC, Eloro DOC e Noto DOC messe assieme, estendendosi da Ragusa ad est fino a Riesi a ovest, una distanza di circa 70 km. La superficie complessiva è di circa 230.000 ettari, con terreni per lo più calcarei e argillosi, con una prevalenza sabbiosa che aumenta con la vicinanza alla costa. La provincia di Ragusa in cui vengono prodotti i vini DOC Vittoria ha sofferto duramente durante l’ epidemia della fillossera che ha travolto il mondo del vino negli anni tra il 1860 e 1870. La mancanza di ammortizzatori  economici dell’epoca significava che i produttori dovevano decidere rapidamente se sradicare le loro viti in favore di cereali e frutta o continuare con l’uva. Oggi esistono varie forme di sussidi a protezione degli agricoltrori, ma a quei tempi molti erano costretti a eradicare completamente le loro vigne. I vini rossi di Vittoria sono stati posti leggermente in ombra a partire dal 2005, quando i riflettosi si sono puntati sul loro fratello maggiore Cerasuolo di Vittoria DOCG, la prima DOCG della Sicilia e motivo di grande orgoglio per la regione. Lo stesso assemblaggio di Frappato e Nero d’Avola della DOCG viene utilizzata per realizzare il Vittoria Rosso DOC, fatto seguendo un disciplinare leggermente meno rigido. Quando i vini Cerasuolo di Vittoria sono limitati a rese di 52 hl per ettaro e devono raggiungere un grado alcolico finale minimo svolto di 12,5% vol., il Vittoria Rosso DOC può arrivare a 70 hl per ettaro e 12% in gradazione alcolica. Qualsiasi vigneto registrato come Cerasuolo di Vittoria può essere utilizzato anche per fare Vittoria Rosso, e nelle annate meno favorevoli i produttori possono utilizzare il paracadute fornito dalla denominazione di ricaduta Vittoria DOC. Oltre al rosso, ci sono quattro tipologie di vino Vittoria DOC: tre varietali e un Novello. I vini varietali devono essere ottenuti da almeno l’85% della varietà indicata in etichetta, Nero d’Avola e Frappato per i rossi, Inzolia per i bianchi.