Storia e origini del vitigno
Il Raboso è un vitigno a bacca nera situato nei pressi di Treviso, con una storia abbastanza antica. Secondo alcuni studi, il vitigno sarebbe originario della Renania dove anche oggi si vinificano uve dalle caratteristiche molto simili. Intorno al 1800 è stato “trasferito” in Veneto, che è diventato il territorio principale di coltivazione del vitigno, che lo ha reso poi molto famoso ed apprezzato in tutta Italia.
Le origini del nome sono alquanto incerte. Alcuni pensano derivi dal dialetto “rabbioso“, visto il suo contenuto molto acido e con tannini, mentre altri pensano derivi dalla sua zona di coltivazione, e con precisione dall’omonimo torrente.

Geografia del vitigno
Quando parliamo del Raboso dal punto di vista geografico dobbiamo distinguere due tipologie: il Piave, tipico di Treviso ma si può trovare anche in provincia di Padova, ed il Veronese, che si trova principalmente in territori in provincia di Venezia, Vicenza, Rovigo. Si tratta comunque di un vigneto veneto, che ricopre una superficie nazionale totale di 730 ha.
Attualmente il vitigno Raboso è alla base di 2 DOC, ovvero DOC Piave e DOC Venezia ed una DOCG, cioè Malanotte del Piave DOCG.
Il Rabioso presenta una maturazione tardiva, di solito verso fine ottobre, con una vigoria e produttività molto elevata. In terreni ben curati e posizionati la vite, può durare oltre 100 anni e avere anni di ottima produzione. E’ però un vigneto rustico, poco sensibile alle malattie crittogamiche, quali oidio, peronospora e marciume, pertanto è importante effettuare frequenti potature ed interventi volti a combattere infezioni da queste malattie.
Per quanto concerne la conservazione, i vini ottenuti dal Raboso si prestano molto bene all’invecchiamento negli anni, e proprio per ciò vengono di solito collocati in grandi botti di rovere.

Caratteristiche ampelografiche 
La foglia del Raboso è di medie dimensioni e può essere di varie tipologie, come orbicolare, pentagonale, a tre lobi o a cinque lobi. Il grappolo, di solito ad una/due ali, si presenta compatto e può avere una struttura cilindrica o piramidale. L’acino, infine, è di colorazione blu-nero, con di dimensioni medie e nella classica forma sferoidale. La buccia è solitamente molto pruinosa.

Caratteristiche degustative del vino
I vini ottenuti dal vitigno Raboso sono di colore rosso rubino molto intenso. All’olfatto si mettono subito in risalto le note fruttate e floreali, specialmente dei frutti di bosco. Al palato, invece, si nota subito la forte tannicità con conseguente acidità, quasi tagliente. Anche in questo caso, però, si sentono al gusto le note fruttate.

Abbinamenti tipici consigliati
Visto la sua particolare e forte struttura tannica, i vini ottenuti dal Raboso si adattano ottimamente ai più svariati abbinamenti. E’ perfetta per secondi piatti a base di pesce o fritture. Inoltre, è ideale per fare scampagnate estive ed abbinarlo con lasagne, panini con salumi di vario tipo, ciauscolo, formaggi stagionati.