Guida ai vini da picnic. Per la tua gita fuori porta, scegli il vino più adatto da bere all’aperto.

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Che sia al mare o in montagna, al lago o in una città d’arte, la gita fuori porta è la regina della bella stagione, accompagnata da ottimi vini da picnic. Con l’arrivo della primavera, e delle diverse festività che essa porta, il desiderio di indossare capi comodi e di trascorrere una piacevole e rilassante giornata all’aperto, diventa sempre più forte. E non c’è niente di meglio che organizzare uno sfizioso picnic sul prato o vicino alla spiaggia, ma anche semplicemente appena fuori città, per gustare piatti saporiti accompagnati da un calice di buon vino.

La scampagnata perfetta

Una tovaglia colorata e un bel cestino colmo di buon cibo non possono mancare per un vivace picnic in occasione di una gita fuori porta.
Il menù più adatto comprenderà portate semplici e gustose come torte salate, formaggi, salumi, pasta fredda, piccoli panini e tramezzini, insalate. Ma anche frutta e dolci leggeri. Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino che aiuti a trascorrere la giornata ancora più in allegria.

Non occorre altro se non scegliere la destinazione preferita e partire!

Il modo migliore per iniziare il pranzo all’aria aperta

Per iniziare ottimamente un picnic che si rispetti, non c’è niente di meglio di un buona e fresca bollicina.

In base al livello degli zuccheri, come già descritto nel nostro precedente articolo, distinguiamo le varie tipologie di vini frizzanti per abbinare al meglio le pietanze del nostro picnic.

Il prosecco invece, si distingue in tre tipologie: brut, extra-dry e dry. Il brut è un vino raffinato, dal gusto secco e deciso. L’extra-dry è la versione più classica di prosecco, dal sapore persistente ma morbido. Il prosecco nella versione dry ha un gusto dolce, amabile. Il sentore è fruttato e il colore brillante.

Per accompagnare formaggi o sfiziose tartine, l’abbinamento consigliato è con il Prosecco Superiore Brut Brunei 2019 della cantina la Tordera, è ottenuto da uve selezionate a mano. Ha un profumo intenso che rimanda al lime, alla pera, al melone e ai fiori di sambuco. In bocca presenta una vivace freschezza con un finale leggermente amaricante e balsamico.. Inutile dire che va servito molto fresco, quindi, per il picnic è d’obbligo una borsa frigo ben equipaggiata di ghiaccio per mantenere le bottiglie alla perfetta temperatura.

Se si vuole gustare un calice di prosecco a fine pasto, la versione più adatta è quella extra-dry che si sposa molto bene con la pasticceria secca.

Vini da picnic ideali

L’occasione della gita fuori porta invita a scegliere vini leggeri, con una gradazione alcolica più bassa. Saranno perfetti, oltre alle bollicine, i vini bianchi, i rosé, e perché no, un rosso non troppo corposo. Andiamo a scoprire insieme quali sono i migliori vini da picnic.

Un vino bianco e fruttato: lo Chardonnay

Lo Chardonnay è uno dei vitigni più diffusi al mondo. Le sue origini si collocano in Borgogna ma, secondo alcuni studiosi, pare che questo vitigno venga addirittura dal Medio Oriente. Oggi viene prodotto sia in zone fredde come il nord dell’Italia e della Francia, sia in regioni più calde quali il sud Italia e la California. Ma troviamo coltivazioni di questo vitigno anche in Cile, Argentina e Israele.

A seconda del territorio in cui viene coltivato, e quindi anche del clima, il prodotto presenta caratteristiche diverse nella struttura e nei profumi intensi e fruttati. Ciò permette di ottenere vini tra i migliori al mondo. Essendo di precoce germogliatura e con degli acini dalla buccia molto sottile, fondamentale è il momento della vendemmia in quanto, in caso di vendemmia troppo avanzata, il vino rischia di presentare un livello di acidità molto basso.

Fermo, frizzante o spumante, lo Chardonnay ben si colloca tra i vini da picnic in quanto si accompagna felicemente ad antipasti, formaggi e verdure.
Lo Chardonnay “Cervaro della Sala” della cantina Antinori, che vi consigliamo, presenta un colore giallo brillante con riflessi verdi e ha un profumo intenso e fresco, dalle note di vaniglia e burro. Al palato non sfuggiranno, altresì, le note tropicali e agrumate. Particolarmente indicato per i piatti di mare ma anche per quelli di carne cotta alla piastra.

Falanghina, il versatile vino campano

La Falanghina è un vitigno tipico della regione Campania e permette di ottenere un vino molto versatile, dal sapore fresco, che ben si adatta a diverse pietanze e che possiamo includere, pertanto, tra i vini da picnic.

Le sue origini sono greco-balcaniche e il nome “falanghina” pare che derivi dalla parola “falange”, intesa come vite sorretta da pali. Infatti veniva legata a pali di sostegno. Già in epoca romana troviamo la produzione di questo vino apprezzato, poi, anche dallo scrittore e filosofo Plinio il Vecchio e, successivamente, molto amato alla corte reale di Napoli.

Le caratteristiche di questo vitigno sono date dal grappolo di forma conica con acini tondi dalla buccia giallo-verde. Le foglie sono di medie dimensioni. Il vino presenta un colore giallo quasi dorato con lievi riflessi verde chiaro, a seconda della tipologia. Il sapore è fresco, secco, persistente. Il profumo è intenso e dal sentore minerale in quanto i terreni di coltivazione sono di origine vulcanica.

La tipologia “ferma” ha note floreali come le ginestre e fruttate come la banana e la pera mentre la versione spumantizzata è molto più delicata. La Falanghina nella versione passita, invece, presenta note floreali e agrumate.
Fermo, spumante o passito, la Falanghina è un vino che si abbina ai formaggi, compresa la mozzarella, alla pasticceria secca e ai piatti a base di carne o di pesce, preferibilmente alla griglia.

Vi suggeriamo come vini da picnic la Falanghina delle Cantine Barone. Questo vitigno viene coltivato su un terreno franco argilloso, con un metodo di lavorazione tradizionale. La vinificazione avviene a temperature controllate e il grado alcolico raggiunto è il 13%. Presenta un aroma e un gusto molto intensi, con note fruttate di banana e pera. È secco e fresco.

Il vino aromatico per eccellenza: il Sauvignon

L’origine del Sauvignon è da collocarsi nella regione francese della Loira. Viene coltivato anche in Australia e in California e, in Italia, soprattutto nella zona del Friuli e dell’Alto Adige.

Il Sauvignon è un vino fresco e molto aromatico, caratterizzato da note erbacee. Ciò che determina profondamente il profilo aromatico di questo vino è il luogo in cui viene coltivato, quindi clima e terreno, nonché il grado di maturazione nel momento in cui avviene il raccolto. Determinanti sono anche la fermentazione e la maturazione nelle botti le quali, di solito, sono in acciaio. Il sapore è molto acido e il grado alcolico medio-alto, proprio per via della forte acidità dell’uva.

La maturazione dell’uva Sauvignon avviene piuttosto tardi ma la raccolta può essere effettuata anche precocemente. Ciò dipende dalla tipologia di vino che si vuole ottenere. Questo fa sì che necessita di un importante equilibrio in quanto una raccolta troppo tardiva fa perdere al vino la sua caratteristica acidità, mentre se la vendemmia avviene in modo molto anticipato, il sapore del vino risulterà troppo acido. Particolare attenzione va dedicata alla coltivazione in quanto si possono sviluppare delle muffe.

Anche il Sauvignon merita il suo posto tra i vini da picnic in quanto è gradevole gustarlo insieme a formaggi freschi e a piatti a base di verdure.
Nello specifico, il Sauvignon bianco della cantina Tramin, annata 2021, è coltivato su un terreno calcareo di conformazione argillosa e ghiaiosa, a un’altitudine di 350 – 500 m. È un vino fresco e fruttato, molto delicato.

vini da picnic e brindisi fra ragazze

Il Chianti: vino simbolo della Toscana

Senza alcuna ombra di dubbio, il Chianti è il vino che meglio rappresenta la Toscana. L’origine di questo vitigno è molto antica. Già nel 1716, infatti, il Chianti era una zona vinicola regolamentata da una legge.

A rappresentare questo vino per anni è stato il tipico contenitore del fiasco impagliato che dava al prodotto una caratteristica molto popolare, anche per il prezzo non eccessivo. Oggi, però, il Chianti ha cambiato immagine dando nuovo vigore all’enologia italiana soprattutto dal punto di vista qualitativo. Il nucleo del “Chianti storico” è rappresentato da tre comuni in provincia di Siena: Gaiole, Radda e Castellina in Chianti. Nel tempo, però, la zona del Chianti classico si è estesa arrivando a comprendere altre zone della provincia non solo di Siena ma anche di Firenze, Pisa e Arezzo.

Il Chianti, deriva dal vitigno sangiovese e si presenta di colore rosso rubino, con un gusto robusto e fruttato, di tipologia fermo. Nonostante sia perfetto per zuppe a base di verdure e si sposi amabilmente con la selvaggina, il Chianti ben si accompagna alle carni rosse alla griglia e, quindi, è ideale per la classica scampagnata che, spesso, prevede proprio una gustosa grigliata.

Da la Tenuta La Madonnina abbiamo scelto per voi il Chianti Classico La Madonnina Riserva 2017 che ha un gusto ampio e robusto, con note di ciliegia in confettura e prugna cotta. Sosta in botti grandi da 55 ettolitri per 18 mesi.

La riscoperta di un vino: il Primitivo

Il vitigno Primitivo, diffuso in molte regioni del sud Italia tra le quali Campania, Abruzzo, Basilicata e Sardegna, trova la sua migliore collocazione nella Puglia, in particolare nella zona di Manduria. Deve il suo nome alla precocità di maturazione della sua uva, una caratteristica che pare essere stata notata da un sacerdote di Gioia del Colle il quale, alla fine del Settecento, si dedicò allo studio di questa varietà di uva.

Vitigno abbastanza delicato, il Primitivo soffre molto la siccità ma anche l’eccessiva umidità. Il grappolo si presenta con una forma compatta e gli acini, di dimensioni medie e dal colore bluastro, contengono un’elevata percentuale di zuccheri. Caratteristiche queste che, unitamente all’intensità e al corpo che riesce a trasmettere ai vini, e all’alta produttività, hanno fatto sì che in passato il Primitivo venisse impiegato soprattutto come vino da taglio, cioè per correggere altri vini, soprattutto nella gradazione alcolica e nel colore.

Recentemente, però, il Primitivo è stato riscoperto nella sua originalità, grazie a tecniche di lavorazione più raffinate e accurate e al ritorno a una coltivazione tradizionale, il tipico alberello pugliese. Tutto ciò ha permesso a questo vino di incontrare il favore del pubblico e della critica specializzata nel settore.
Il colore tipico del Primitivo è rubino e/o rosato, il profumo richiama ai frutti rossi piccoli, come amarena e mora, il sapore è piuttosto corposo. Le tipologie sono fermo, liquoroso e passito.

Il nostro suggerimento per i vini da picnic è per il vino Frassinito 2019 della cantina Centovignali. L’attenzione della cantina è fortemente rivolta alla valorizzazione dei vitigni storici della zona, con una particolare predilezione per il primitivo. In poco più di quindici anni di attività, i risultati non si sono fatti attendere regalando vini di ottimo livello. Il Frassinito presenta un colore rosa cerasuolo con sentori fruttati e di erbe aromatiche. La gradazione è del 12,5%. Si abbina bene a piatti di pesce e formaggi.

Non ci resta che augurarvi una buona giornata all’aria aperta con i nostri consigli sui vini da picnic!

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