Origine del vitigno
Uno dei vitigni piemontesi a bacca bianca più famosi è sicuramente l’Arneis, situato precisamente nella zona del Roero. Da esso si ottiene un vino molto interessante, elegante, di gran profumo ed anche sapido. E’ infatti un vitigno molto complesso da coltivare e che richiederà grande impegno e dedizione. Il nome Arneis deriva dal dialettale cuneese corrispondente ad “arnese”. Questo perché sin da subito veniva considerato abbastanza scomodo da coltivare e pertanto come vitigno secondario rispetto al Nebbiolo, considerato ai tempi come il principale della regione.

Storia del vitigno
La storia del vitigno ha inizio intorno al 1400, quando venne coltivato per la prima volta nella zona del Roero. Sin da subito si è capito che fosse un vitigno molto difficile da lavorare e far maturare, con ovvie conseguenze anche nella produzione del vino bianco. Pertanto, intorno al 1900, l’Arneis era quasi del tutto estinto, a favore di altri vitigni più semplici, come il Chardonnay.
Per fortuna, nel 1970 in poi il vitigno ha ripreso la sua diffusione e lavorazione nel territorio, grazie al grande impegno e passione dei viticoltori del Roero, che hanno sempre creduto nell’ottimo vino ottenuto, che possiede un gran sapore caratteristico, eleganza cristallina e molto altro.

Zone di coltivazione e denominazioni
Attualmente il vitigno si trova principalmente in Piemonte, nella sua zona originaria del Roero, in zone con un’altitudine minima di 200-250 metri sul livello del mare, ideale per una maturazione ottimale del vitigno. Inoltre, tutt’ora l’Arneis si può ritrovare anche in altre regioni italiane, in particolar modo in Sardegna ed in Liguria, zone molto conosciute per l’ottima quantità e qualità di vino prodotto.
L’Arneis trova il suo utilizzo nella produzione del Langhe DOC, se presente almeno per l’85%, nel Roero Arneis DOCG in purezza ed anche in piccola quantità nella produzione del Roero.

Caratteristiche ampelografiche del vitigno
L’Arneis presenta un seme di colore bianco-verdastro con alcune sfumature rosa. Il grappolo ha dimensioni medie generalmente a forma piramidale o cilindrica e di tipologia alta, mentre l’acino è medio-piccolo, di forma ellissoidale e di colore giallo-verdastro. La foglia, infine, ha dimensioni medie con tre o cinque lobi.
Come già accennato, l’Arneis è un vitigno che predilige terreni collinari, con suoli a base di argilla e gesso e con l’utilizzo di tecniche di potatura corta e mista.
Come tutti i vitigni, anche l’Arneis presenta resistenza a determinate situazioni e particolare incidenza verso altre. Nel dettaglio, è estremamente sensibile all’oidio e di buona resistenza al marciume acido ed alla muffa grigia.

Caratteristiche degustative del vino e abbinamenti
Il vino prodotto dall’Arneis si presenta molto sapido in bocca, ma senza essere mai troppo aggressivo e vivace. Si può dire che per le sue caratteristiche degustative assomiglia molto al Pinot Bianco. Sebbene non presenti un’elevata acidità, non è da considerarsi come un vino fermo o piatto, ma anzi è particolarmente piacevole ed immediato alle papille gustative.
Saltano subito al gusto le note floreali e gli aromi molto delicati, specialmente fruttati, con pera, albicocca ed un leggero tocco di nocciola.
Proprio per questo, si abbina ottimamente a diversi prodotti e portate, come salumi, petto di pollo alla griglia, formaggi stagionati, spaghetti alla carbonara e risotto al tartufo.