Origine del vitigno
Il vitigno Albarossa è un vitigno autoctono piemontese. È un vitigno a bacca rossa ed è anche conosciuto come Incrocio Dalmasso, dal nome del suo creatore, Giovanni Dalmasso, uno dei padri italiani dell’ampelografia, che lo ideò nel 1938. Originariamente Dalmasso credeva di avere creato l’uva dall’incrocio tra il Nebbiolo e il Barbera. Solo qualche anno più tardi, dopo la profilazione dell’uva, scoprì che quella che credeva Nebbiolo in realtà era una varietà di un vitigno francese chiamato Chatus, anche conosciuto come Nebbiolo di Dronero. Se le sue origini sono particolari e antiche il vino prodotto da quest’uva è molto più recente. Infatti solo nel 1977 iniziò la produzione di vino, anche se non ebbe il successo sperano. Ad oggi ci sono poco più di 25 acri di questo vitigno.

Denominazione
Solo nel 2001 il vitigno Albarossa è entrato a far parte dei vitigni permessi per la coltivazione. Oggi è particolarmente diffuso nelle province di Cuneo, Alessandria e Asti. Ad oggi l’unico vino a Denominazione di origine controllata presente in commercio è il Piemonte Albarossa DOC.

Caratteristiche ampelografiche
Il Vitigno Albarossa ha un grappolo mediamente compatto o compatto con una singola foglia (1 ala) che lo rende molto riconoscibile. La foglia, anche se singola, in base a diversi fattori può variare da piccola a media con forma pentagonale e pentalobata. Gli acini sono piccoli, di forma ellissoidale con una buccia pruinosa, molto consistente e di colore rosso scuro tendente al violetto. Il vitigno Albarossa produce grappoli con un alto contenuto fenolico. In particolari produce antociani che le conferiscono il colore molto particolare. Questa uva ha la caratteristica di riuscire a rimanere a lungo sulla vite, accumulando zucchero che si tramuteranno poi in un alto contenuto alcolemico nonostante mantenga una buona acidità.
L’Albarossa è un vitigno ad alta produttività, che predilige una buona esposizione e le zone collinari. La produzione è tardiva, ma la vigoria elevata.

Caratteristiche degustative
Il vitigno albarossa mantiene delle precise caratteristiche visive e degustative. Per prima cosa il colore particolare dell’uva viene trasferito anche nel vino. Nel bicchiere si presenta di un colore rosso intenso, molto vicino al rosso rubino. Al palato è molto caldo, corposo e speziato. I sentori di spezie e tabacco, in accostamento di sentori floreali e fruttate, risaltano l’attenzione per questo vino. L’acidità è buona, con una forte struttura e un buon dosaggio di glicerina. Il vino ha una buona permanenza sul palato, con una chiusura lunga e rotonda. Questo lo rendono un vino tosto che intrappola tutte le caratteristiche del vitigno, come l’elevata presenza zuccherina nel grappolo che si trasforma in forza alcolica.

Servizio e abbinamenti consigliati
Viste le caratteristiche del vino, in tavola risulta molto versatile. Si accosta bene alla selvaggina, forte e speziata, come a brasati o carni stufate, anche quelle più delicate. Questo vino viene suggerito anche in accostamento a piatti di pasta dai sapori molto marcati. I principali accostamenti sono la pasta alla provola o quella al tartufo. L’Albarossa non in ultimo non disdegna di essere assaporato con un buon tagliere di formaggi stagionati e salumi di selvaggina.