Pasqua: I migliori vini per il tuo pranzo

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Il giorno di Pasqua rappresenta un connubio molto suggestivo di spiritualità, famiglia e tradizione culturale e culinaria: in base alla regione in cui ci si sposta è possibile gustare piatti di diversa fattura e caratterizzati da ingredienti principali fortemente eterogenei. La carne è sicuramente la protagonista indiscusse delle pietanze pasquali e per questo richiede una certa valorizzazione, quando si parla della scelta di un vino da abbinarci.

Che si tratti di coniglio o di agnello, selezionare il vino giusto può essere difficile per i meno esperti: per questo, all’interno di questa guida, verranno elencati tutti i migliori vini da abbinare al proprio pranzo di Pasqua, anche in base alla scelta dei pasti che si intende cucinare per i propri ospiti. In questo modo ciascuno di voi potrà trovare l’incastro perfetto tra il vino e la pietanza, stregando i palati di ciascuno dei commensali e regalando loro un’indimenticabile Pasqua fatta di amore, preghiera e degustazione.

Da non trascurare sono poi gli immancabili dolci pasquali, che spaziano dalla colomba alla straordinaria pastiera napoletana: anche in questo caso è fondamentale trovare l’alcolico che più si addica ai sapori morbidi e pieni di tali dessert, che spesso rappresentano il piatto cardine dell’intero pranzo. I vini dolci da dessert sono per la maggior parte dolci o fermi, ma è anche possibile optare per un vino frizzantino dal gusto leggermente più secco, che esalti al massimo il dolce della colomba o delle preparazioni di pasticceria.

Pranzo di Pasqua: quale vino abbinare?

Partendo dalla scelta più semplice, il vino da abbinare ad un pranzo di Pasqua, tradizionalmente a base di carne, è senza dubbio il vino rosso, che a differenza del bianco risulta più corposo ed in grado di contrastare adeguatamente la dolcezza delle carni, scalzando il palato con delle note potenti e sicure, avvolgendolo nella sua interezza e restituendo alla lingua un connubio perfetto di aromatizzazione.

Durante la consumazione dei piatti principali saranno inoltre da preferire vini completamente fermi e privi di qualsiasi tipo di bollicina: queste potrebbero infatti portare ad una sorta di dissolvenza del gusto deciso della carne, facendo apparire il tutto più insipido e non valorizzando adeguatamente le preparazioni.

Scegliere un rosso fermo generico non è un’opzione saggia se parliamo di un’attenta selezione del vino da utilizzare a Pasqua: esso infatti va scelto in base al vitigno e alla cantina, oltre che ovviamente per la zona di produzione. Se per esempio pensiamo al celebre Pinot Nero, un vitigno dai grappoli pregiati ed eleganti, la cantina e l’area geografica in cui esso viene prodotto e imbottigliato rappresenteranno una bella differenza in termini di gusto, nonostante si tratti della stessa tipologia di uva utilizzata.

Il vino migliore per il coniglio di Pasqua

Il coniglio è uno degli ingredienti maggiormente impiegati per il pranzo di Pasqua: la scelta del vino da abbinarci dipenderà fondamentalmente dal fatto che il coniglio venga impiegato per la realizzazione di un primo o di un secondo piatto.

Se infatti si intende preparare un primo piatto a base di coniglio, come per esempio le tagliatelle al ragù di coniglio, un vino da considerare è proprio il Pinot Nero. Si tratta di un vino originario della Borgogna, ossia una zona centro-orientale della Francia.

Esso è caratterizzato da un gusto incredibilmente corposo e da una notevole aromatizzazione data dalla presenza dei tannini dal gusto setoso ed avvolgente, il suo tasso alcolico è del 13%vol. In Italia le principali cantine di produzione di Pinot Nero si trovano in Alto Adige, in Friuli, in Veneto e in provincia di Pavia, in particolare nell’ Oltepò Pavese. Si consiglia di servire questo vino alla temperatura di 18-20°C, quindi di tenerlo a temperatura ambiente almeno per le due ore precedenti al pranzo.

Optando invece per la preparazione di un secondo a base di coniglio, vi sono diverse possibilità, in base alla pietanza che si desidera realizzare. Un coniglio in umido sarà infatti valorizzato dal Chianti Classico, un vino DOC italianissimo dato dal vitigno Sangiovese, prodotto in Toscana.

Il colore vivace e il retrogusto sapido di questo vino incredibile si sposeranno perfettamente con la dolcezza delle carote e del soffritto del coniglio in umido, generando una vera esplosione di gusti e sapori della tradizione. Il Chianti è inoltre dotato di una naturale rotondità e di una gradazione alcolica di circa 12%vol: questo lo renderà più leggero da degustare e un vero alleato di sapore per il proprio secondo piatto.

Se invece si volesse preparare un coniglio arrosto con le patate, il vino più adatto in questo caso è l’Etna Rosso, anch’esso un prodotto DOC della provincia di Catania: in particolare, il sapore secco, robusto e pieno di questo vino è dato dall’unione di due differenti vitigni, Il Nerello cappuccio e nerello mascalese, in una gradazione alcolica di circa 12.5%vol.

Si consiglia di servire questo vino ad una temperatura di massimo 18°C, e quindi di toglierlo dal frigo non prima di 45 minuti prima del pasto. Il profumo intenso dell’Etna Rosso creerà una combinazione perfetta con la dolcezza delle patate e con l’aromatizzazione dei rametti di rosmarino, innalzando il proprio coniglio di Pasqua al forno ad un altro livello.

agnello di pasqua

Il vino migliore per l’agnello di Pasqua

Anche nel caso dell’agnello, si potrebbe scegliere di eseguire un ottimo ragù di carne da abbinare alle tagliatelle o ai tagliolini: il sugo bianco d’agnello ha un sapore profondamente radicato nella tradizione pasquale e necessita di un vino di accompagnamento che possa esaltarlo in tutte le sue sfaccettature di sapore.

Un ottima scelta è il Refosco rosso, caratteristico del Friuli e prodotto nel vitigno Refosco dal Peduncolo Rosso: l’uva di questo territorio ha un sapore molto pungente, e per questo richiede processi di vinificazione in legno che vadano a tagliare le note più spiccate di acidità: la freschezza e le note spigolose di questo vino sono perfette in associazione con una carne grassa come quella dell’agnello.

L’uso dell’agnello durante i pranzi pasquali è legato prevalentemente alle seconde portate, dove la carne potrà spiccare come vera regina e protagonista ed essere valorizzata al meglio. Si pensi ad esempio al classico agnello al forno con le patate, condito in molte regioni con qualche goccia d’aceto che aiuta a smorzare i toni più carichi e selvatici della carne, ammorbidentola e caramellizzandola durante la cottura.

L’acidità rilasciata dall’aceto andrà senza dubbio ribilanciata grazie all’associazione di un vino adatto alla selvaggina e ai sapori forti, come per esempio il Barolo. Si tratta di un vino DOC prodotto in piemonte, dalla storia antichissima, risalente alla prima metà del 1800. Ha una gradazione alcolica del 13%vol e va servito fresco, ad una temperatura compresa tra i 15 e i 16°.

Un piatto laziale tipico di Pasqua è poi l’abbaticchio allo scottadito, a base di costolette d’agnello, rosmarino e limone, che può essere preparato al forno oppure alla piastra. In questo caso si abbina perfettamente un vino rosso dalla fama e dal gusto impareggiabile, il Merlot.

Il suo nome deriva dalla perticolare predilezione che i merli mostrano per l’uva di questi vitigni. Il Merlot è tradizionalmente originario della Francia, in particolar modo del territorio della Gironda, ma vi sono anche numerose cantine italiane che si occupano della sua produzione, localizzati prevalentemente nelle Marche e nel Trentino Alto Adige. Questo vino pregiato ha un sapore avvolgente e pieno, con un tannino particolarmente ricco che però viene arrotondato e ammorbidito dalle procedure di affinamento.

Il vino migliore per i dolci tipici di Pasqua

Anche il dolce richiede l’accompagnamento di un alcolico appropriato, e in questo caso si può spaziare tra vini fermi e frizzantini, dai gusti agrumati, che possano smorzare e arricchire di nuove sfaccettature di sapore i dessert della tradizione. I vini da dolce sono arricchiti da aromatizzazioni che spesso traggono sapore dai frutti rossi, dai canditi e dalla frutta esotica, per questo è importante capire quale dessert si intende preparare per il pranzo di Pasqua e valutare accuratamente quale vino si sposi alla prefezione con esso, creando dei contrasti e dei rimandi vincenti che riescano ad esaltare le preparazioni e gli ingredienti del dolce stesso.

Se si decidesse di servire una classica colomba pasquale con i canditi ad esempio, un vino da dessert indicato è l’ Asti spumante metodo Martinotti. Dato dal vitigno moscato bianco con il suo abito paglierino tenue dona un bouquet che ricorda gli agrumi ed le erbe aromatiche. Il sorso è rinfrescante, ricco di sapidità con una lunga persistenza.

La regina indiscussa delle tavolate pasquali partenopee, è poi senza dubbio la pastiera napoletana, una torta di ricotta cotta in forno che rappresenta un vero e proprio simbolo, un’icona della Pasqua in famiglia. Un vino perfetto per la pastiera è il Muffato, realizzato dal vitigno vermentino. Dal colore oro antico, il suo ventaglio odoroso si distingue in miele, albicocca sciroppata, fieno, fiori di camomilla e mela la forno.

Al gusto presenta una dolcezza inizialmente densa che si stempera ben presto grazie alla freschezza e alla componente salina. Epilogo pulito e ammandorlato, al sapore di marzapane.. Questo vino dolce accompagnerà i commensali in un vero e proprio viaggio degustativo, permettendo loro di finire il dolce con gusto e appetito, anche dopo un pranzo abbondante come quello di Pasqua.

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