Le passioni crescono da piccoli semi. Quella di Apollonio casa vinicola fonda le sue radici nel 1870. Nel Basso Salento dell’Italia unificata, dove il vino è pane, ha inizio la storia di una famiglia che con la sua dedizione e passione ha esportato la qualità della tradizione vinicola salentina nel mondo.

E’ il 1870. Noè Apollonio pianta una vigna e ne ottiene vino. L’esperienza non gli manca, ce l’ha nel sangue ereditata dal padre Tommaso (1828 “industriale” e commerciante di vini) e dal nonno Giuseppe (1805-contadino). La fillossera ha obbligato i contadini di tutta Europa a impiantare nuovi vitigni. Il vino è tutto. È companatico, cura e sollievo. Noè si rimbocca le maniche e aiutato dalla famiglia e dagli infaticabili braccianti, dà inizio a questa lunga e intensa storia. Ad Aradeo, dove è nato, possiede uno stabilimento in via dei Pozzi Dolci, la via degli stabilimenti e dei pastai. Qui vinifica e vende; soprattutto il negramaro e il primitivo, prodotti dalle uve raccolte tra Aradeo, Neviano e Cutrofiano, nelle terre argillose e calcaree dei “Cafari”.

Obbedendo alla passione ereditata dal padre Noè, Marcello lavora sodo, intensamente e con entusiasmo. Si trasferisce a Maglie, acquista vigneti, si appoggia a stabilimenti sparsi su tutto il territorio salentino, dalla Valle della Cupa all’Arneo, fino in Basilicata. Instancabilmente viaggia, su un calesse per tutto il Salento durante il conflitto mondiale e in automobile dopo la guerra, per accontentare la fitta rete di clienti, soprattutto del nord Italia. Il vino salentino è, infatti, considerato, per la sua alta gradazione, un ottimo vino “da taglio”.
Lo comprano all’ingrosso soprattutto i piemontesi, i veneti, i lombardi, i toscani, per imbottigliare. Ogni lunedì, affacciati sugli scavi dell’anfiteatro romano appena riscoperto, ci si riunisce con agli altri produttori, per stabilire il prezzo di mercato, al bar “Caffè della Borsa”. Marcello Apollonio, ci va spesso accompagnato dal figlio Salvatore che presto guiderà l’azienda, con la stessa dedizione del padre e con lo stesso intuito per cogliere le opportunità nel cambiamento. Il conflitto mondiale è finito, la povertà sta faticosamente lasciando il passo al boom economico. Il mercato sta per cambiare e Salvatore sa come mettere a frutto le potenzialità imprenditoriali. È il momento della svolta manageriale. Salvatore inaugura una nuova epoca con una produzione più moderna e più efficiente. Nel ’75 dà inizio all’imbottigliamento di vini di qualità superiore con il marchio Apollonio.

Dal 1995 è la quarta generazione a guidare l’azienda con i figli Marcello e Massimiliano Apollonio. Mossi dall’entusiasmo, dalla passione e dall’esperienza maturata, iniziano un’ambiziosa politica di espansione oltre i confini nazionali. Sotto la nuova guida la Casa vinicola Apollonio si specializza nell’invecchiamento, allarga la rete di distribuzione, aumenta le tipologie di vini prodotti, mirando a standard di eccellenza.

Oggi i vini Apollonio sono esportati e apprezzati in 35 Paesi e raccontano la storia di una famiglia e di un territorio che conservano integra la propria identità e genuinità.

Nella cantina di Monteroni, le uve rosse, raccolte e selezionate, fermentano a temperatura controllata in grandi tini troncoconici di rovere di Slavonia. Per i vini classici l’affinamento in barriques di rovere nuove da 220 litri dura tra i 6 e i 12 mesi, per le grandi riserve tra i 24 e i 72 mesi; poi, senza essere filtrato e refrigerato viene imbottigliato. Ci vuole tempo per diventare unico, riconoscibile, inconfondibile e così il vino in bottiglia riposa ancora per 6-12 mesi, per una migliore micro ossigenazione, senza fretta, prima di essere messo in commercio.

La cantina è organizzata per prendersi cura di tutte le fasi di produzione: dal conferimento alla vinificazione, dall’affinamento all’imbottigliamento.

L’impianto tecnologico è costituito da presse automatiche per la spremitura soffice e diversi tipi di vinificatori.

Le fermentazioni avvengono a temperatura controllata in serbatoi d’acciaio. Per gli affinamenti si usano l’acciaio e grandi botti di rovere, per tipologie di vino speciali le barriques.

Per l’imbottigliamento utilizziamo solo sughero naturale garantito proveniente dalla Sardegna e dal Portogallo. Per quest’ultima fase la cantina è dotata di una nuova linea di produzione all’avanguardia in grado di imbottigliare fino a 8.000 bottiglie l’ora.