Strada del vino Nobile di Montepulciano

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La Toscana è da molti anni una delle regioni privilegiate per poter organizzare interessanti tour enogastronomici, che prevedono la degustazione degli ottimi vini locali come il Nobile di Montepulciano.
Si tratta di un rosso dall’intenso colore rubino che, dopo un processo di invecchiamento di almeno due anni, assume un tipico tono granato.
Si adatta perfettamente agli amanti delle varietà corpose e intense, proponendo un retrogusto fruttato che nasconde aromi di more, frutti di bosco e olive, che determinano un sapore facilmente riconoscibile anche al palato dei meno esperti.

L’esperienza che coinvolge il suo assaggio non si limita però esclusivamente al gusto, ma prevede la visita di luoghi caratteristici e suggestivi, seguendo una serie di itinerari in grado di arricchire il bagaglio culturale ed emozionale di tutti coloro che percorrono per la prima volta la strada del vino Nobile di Montepulciano.
A una bevanda raffinata e morbida fa da sfondo un paesaggio di viti immerse nel verde e di colline, che consentono di riscoprire un collegamento con la natura e la dimensione bucolica spesso soffocata dalla realtà cittadina che prevale nella vita di molti.
Si tratta pertanto di un’esperienza multisensoriale, che al gusto e all’olfatto affianca la vista, potendo visitare piccoli paesi medioevali e cantine di tradizione secolare.

In questo modo è possibile scoprire come nasce il vino Nobile di Montepulciano e quali sono le tecniche che da tanti anni vengono tramandate di generazione in generazione, per garantire sempre un prodotto con standard qualitativi elevati e notevolmente amato dai consumatori.
Per realizzare un sapore riconoscibile, che ha reso la bottiglia un vanto per l’Italia anche all’estero, è infatti opportuno seguire una serie di rigide procedure prestabilite, senza saltare nemmeno un passaggio per evitare di compromettere il risultato finale in maniera determinante.
In questo articolo partiremo in un viaggio metaforico tra le strade sterrate che compongono la zona di Montepulciano e dintorni, fermandoci di volta in volta a osservare tutti i principali luoghi di interesse e stilando un elenco di attività interessanti da poter svolgere sul luogo tra una degustazione e l’altra.

La storia della strada del vino Nobile di Montepulciano

Il pittoresco paesino di Montepulciano sorge alle pendici di una collina e si presenta agli occhi dei visitatori come un grazioso centro storico circondato da ettari di vigneti curati, che permettono ogni anno alla regione di esportare una vasta produzione di vino Nobile, diretto in Italia o nel resto del mondo ad attestare ancora una volta la qualità dell’offerta della nostra penisola.
Il dislivello di 60 metri creato dal suo posizionamento geografico ha favorito nel tempo questo tipo di attività, dando la possibilità alla popolazione locale di sviluppare cantine sempre più moderne e attrezzate con il passare degli anni.

Panorama della strada del vino Nobile di Montepulciano

Nel corso della storia la cittadina toscana è stata un punto di snodo strategico molto importante, nel mezzo delle vie di comunicazione che uniscono nord e sud e est e ovest, rivestendo un ruolo di primo piano a livello di commerci e localizzazione.
Grazie all’introduzione di tecniche più moderne nel Medioevo si pensò di bonificare le acque malsane che circondavano il territorio, ponendo fine alle frequenti epidemie di malaria e altre patologie dovute all’insalubrità del terreno.
In questo modo è stato possibile espandere il proprio dominio all’interno della vallata, ottenendo sempre più terreni coltivabili per i coloni al servizio dei signori.
Ciò che ha impedito al paese di diventare una vera potenza della regione è stata la vicinanza con società più forti e strutturate come quelle di Siena e Firenze, che hanno ripetutamente attaccato la patria del vino Nobile fino a sancirne un lento ma inesorabile declino.
Perdendo il suo ruolo di avamposto militare e centro del commercio, la sua importanza nella penisola è andata mano mano scemando, fino all’intervento della famiglia De Medici, che si occupò nuovamente delle paludi e restituì al luogo una certa dignità.
Nel corso del ‘500 una testimonianza riporta l’ammirazione di Papa Paolo III per i vitigni della zona, ma solo nel corso del 1700 venne aggiunto l’aggettivo “nobile“, a indicare le precise tecniche utilizzate per la loro lavorazione e soprattutto la destinazione finale del prodotto, certamente non alla portata della plebe.

Oggi il comune è un importante serbatoio di storia e tradizione, riscontrabili dall’architettura dei palazzi e dai numerosi resti antichi che è possibile osservare facendo una semplice passeggiata nel centro storico, abitato attualmente da 15.000 persone che vivono principalmente attorno all’industria che il suo più celebre vino è stato in grado di creare.
La strada del vino Nobile di Montepulciano è sostenuta da un’associazione che riporta il suo nome, che negli ultimi anni ha deciso di valorizzare un territorio non sempre adeguatamente considerato, incentivando un turismo volto alla scoperta delle bellezze locali secondo un doppio filone culturale ed enogastronomico.

Gli itinerari consigliati lungo la strada del vino Nobile di Montepulciano

La strada del vino Nobile di Montepulciano propone ai viaggiatori un percorso fatto di tradizione e gusti semplici, in grado di riportare indietro nel tempo in una suggestiva dimensione arcaica e medioevale.
Unendo le meraviglie del centro storico a un panorama rilassante e caratterizzato da distese di vigneti disposti in un ordine preciso, è possibile partire alla scoperta di una delle zone più particolari d’Italia, procedendo tra un degustazione e la visita a uno dei numerosi monumenti presenti.
I borghi che si incontrano lungo il cammino presentano ognuno la propria struttura, trasmettendo un’anima differente e percepibile attraverso l’architettura e l’offerta culinaria.

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Partendo dalla base di Montepulciano, non si può prescindere dalla visita di Piazza Grande, il cuore pulsante della cittadina sulla quale si affacciano il Duomo in pieno stile rinascimentale, una serie di edifici di estremo valore storico e culturale e il Palazzo comunale.
Sulla sommità di quest’ultimo è posta la torre dell’orologio, costruita da Cosimo I sullo stile di Palazzo Vecchio, così da sottolineare la dipendenza del paese dalla dominazione fiorentina.
Proseguendo nel tour, molto suggestiva è la chiesa di San Biagio, immersa nella natura e situata in una posizione privilegiata al di fuori del centro storico.
La forma a croce greca e la strada indicata da due file di cipressi rendono la sua visita interessante per coloro che intendono coniugare storia e relax, aggiungendo una piacevole passeggiata all’osservazione interna della sua struttura.
Per gli amanti della tradizione Medioevale, sarebbe opportuno trovare un’ora per accedere al museo della tortura, che mostra dettagliatamente tutte le tecniche utilizzate in quel periodo per far parlare i nemici o gli eretici.

La seconda tappa del percorso prevede una visita a Cervognano, una frazione di Montepulciano, e successivamente quella di Gracciano e Valiano, indicate da un’apposita segnaletica che guida il percorso dei viaggiatori in modo molto dettagliato e preciso.
Percorrendo questi sentieri sarà possibile sostare presso uno dei tipici ristoranti della zona, che offrono una vasta selezione di salumi e formaggi locali, proponendo una cucina tradizionale e semplice ma estremamente gustosa anche per il palato più esigente.
Numerose sono inoltre le cantine che è permesso visitare lungo la strada, seguendo dei tour organizzati e potendo al termine acquistare cibi di loro realizzazione e bottiglie di pregio più o meno invecchiate.
La vite di base è quella del Sangiovese e la differenza consiste proprio nel suo mantenimento nel tempo e nella gradazione alcolica proposta.
Qui è possibile osservare i maggiori maestri del settore all’opera, che utilizzano ancora le tecniche dei propri antenati seppur supportati da tecnologie più moderne che consentono di ottenere il prodotto finito in tempi più brevi che in passato, perfettamente confezionato e pronto alla vendita.
Numerosi sono inoltre gli agriturismi e le strutture ricettive nelle quali riposare durante il tragitto, dove verrete accolti con la cordialità che contraddistingue la popolazione locale e potrete godere di un po’ meritato riposo in attesa di riprendere la marcia il giorno seguente.

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Il paesaggio circostante e le cantine visitabili

Uscendo dai nuclei cittadini e dai piccoli borghi, il paesaggio circostante si presenta come una distesa di ettari di viti, che si snodano a perdita d’occhio per tutta l’ampia vallata.
Gli amanti delle passeggiate nella natura potranno pertanto godere del verde seguendo i sentieri già contrassegnati o perdendosi sulla collina che presenta una pendenza mai troppo faticosa da percorrere a piedi.
In questo modo è permesso osservare da vicino la disposizione delle colture, la loro esposizione e il mutare dello scenario con il susseguirsi delle stagioni, da quando l’uva nasce al momento della sua raccolta una volta raggiunta la giusta maturità.

Lungo il percorso è possibile incontrare numerose cantine storiche, come la cantina Fanetti – Tenuta Sant’agnese, considerata la vera patria del vino Nobile nella sua concezione moderna.
È un vero onore visitare luoghi così ricchi di storia e tradizione, dove da decenni si utilizzano sempre le stesse modalità del passato per non alterare un gusto riconoscibile e amato dai consumatori.
Un esperto del settore saprà illustrare il procedimento che ogni giorno viene portato a termine da coloro che lavorano la vite e mostrarvi i premi e i riconoscimenti ricevuti per la produzione del vino di marchio DOP.
Tutto al femminile è invece il team che compone Villa S. Anna, in grado di offrire ai visitatori l’assaggio di una bevanda che conserva perfettamente i suoi aromi originali, sprigionandoli al momento dell’assaggio in un turbinio di sapore ed emozione.
La cantina è gestita con rigore e precisione da una squadra che ama il proprio lavoro e lo vive più come una passione che come un dovere da compiere.
Elegante è invece la struttura proposta dalla cantina Salcheto, che ha deciso di differenziarsi dai competitor aggiungendo elementi di maggiore modernità sia all’architettura che alla realizzazione vera e propria.
Si tratta di una creazione del tutto biologica e biodinamica, in grado di unire la tradizione con l’innovazione e fornire un vino gustoso ma allo stesso tempo morbido e delicato.
L’utilizzo dei prodotti di scarto per generale biomasse mostra la grande attenzione della società per il territorio, secondo un’ottica maggiormente green di salvaguardia del pianeta nel quale viviamo.
Ultima ma non per importanza è l’azienda Montemercurio, che ritiene che il cliente non debba solo degustare un vino gradevole ma vivere una vera e propria esperienza memorabile per tutti i sensi.
Nata dalla prima vigna piantata negli anni ’60, l’impresa di stampo familiare si pone come scopo quello della riscoperta dei sapori autentici del luogo, evitando gli espedienti moderni e agendo ancora come una volta.

Siamo giunti al termine di questo viaggio purtroppo solo immaginario attraverso la Strada del vino Nobile di Montepulciano.
Ora spetta a voi tramutare la teoria in realtà e percorrere tutti quei sentieri appena descritti, dedicandovi così all’appagamento delle papille gustative ma anche della vista, data la ricchezza architettonica e culturale che quest’area della regione offre ai propri visitatori.
Rimarrete colpiti dall’offerta enogastronomica che vi verrà proposta ma anche dalla calma che la natura circostante e il paesaggio sono in grado di trasmettere, riscoprendo una connessione con la vegetazione e i prodotti della terra troppo spesso dimenticata a causa dei numerosi impegni quotidiani e lavorativi.
Ritagliatevi quindi qualche giorno per voi stessi e passeggiate per le vie di Montepulciano e dintorni senza fretta.

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