Galateo a tavola: cosa fare e cosa non fare per rispettare il bon ton del vino

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Che si stia organizzando una cena, un pranzo, un aperitivo o un brunch, per assicurarsi la buona riuscita dell’evento è fondamentale prestare buona attenzione ad alcune regole da seguire per rispettare il galateo a tavola.

Alcune di queste le si segue involontariamente poiché sono entrate a far parte dell’educazione che i genitori o chi per loro cercano di impartire ai figli sin da piccoli per far sì che quasi si presentino al meglio, ad altre si pone sempre grande attenzione già nel momento in cui si organizza la disposizione degli ospiti, la scelta delle portate, le stoviglie ed il loro schieramento sulla tavola, altre invece, certamente meno conosciute, spesso si ignorano facendo sì perdere di valore tutto l’impegno precedentemente applicato.

Di tali regole ci istruisce bene il galateo ovvero l’insieme di tutte le buone usanze che sarebbe bene seguire in occasioni si vario genere dalle più eleganti e raffinate a quelle più comuni. L’attenzione si pone spesso su elementi di contorno, come ci si siede o come si mangia, quale posata o bicchiere usare prima, chi e se deve sparecchiare o aiutare nel mentre del pasto

Passano invece inesorabilmente in secondo piano tutte quelle buone norme riguardanti un aspetto che è in realtà spesso protagonista degli eventi sociali italiani: il vino. Anche il vino ha infatti le sue importanti regole che vanno rispettate per il buon riuscire dell’evento.

Spesso si cerca di scegliere una buona bottiglia per assicurarsi di fare buona impressione ai commensali, ignorando tuttavia come ci si deve comportare nei confronti di questi. Il galateo a tavola prevede in realtà innumerevoli piccole regole a riguardo che tuttavia sono molto poco applicate, vuoi per distrazione o per ignoranza di base. Se applicate queste però danno un aspetto totalmente diverso a chi ne è interessato, donando inevitabilmente gran classe, educazione ed eleganza.

Bastano veramente pochi accorgimenti per darsi un tono, onde evitare dunque di privarsi di questa possibilità o ancor peggio di fare brutte figure nel momento in cui ci si trova ad avere a che fare con persone competenti, vediamo ora le principali regole previste dal galateo a tavola per tutto ciò che concerne il vino, dai calici da scegliere a chi tocca servire.

La scelta dei calici: quali usare e come disporli secondo il galateo a tavola

Iniziamo dunque dal principio, il galateo a tavola ci insegna infatti che il buon costume in ambito vini inizia ancor prima che questi vengano portati in tavola. Le forme dei bicchieri possono essere diverse, alcuni sono più slanciati, altri panciuti e capienti, grandi o piccoli. Scegliere la forma migliore è fondamentale per la buona riuscita della degustazione, il sapore è infatti fortemente influenzato dalla forma del bicchiere.

Intuitivamente si può iniziare osservando la capienza dei calici, questa deve infatti essere calibrata a seconda del vino che si ha intenzione di degustare. Questi sono via via più ampi a seconda della corposità del vino da servire.

Gli spumanti vanno solitamente bevuti in bicchieri dalla forma più stretta e slanciata, o comunque la tradizione insegna che un bicchiere a coppa è la scelta migliore per quelli dolci ed invece per quelli secchi si deve ricorrere al flûte, mentre per vini rossi spesso è consigliato un calice ampio così da permettere di esprimere al meglio gli aromi che compongono la bevanda.

Importante è poi la loro disposizione, questi possono arrivare fino a quattro: a destra vanno posti quelli per il vino bianco ( più piccoli come capacità, per permettere loro di esprimere al massimo la freschezza e le eventuali note fruttate), dunque il bicchiere per l’acqua, per i bianchi, per i rossi ( i più grossi e panciuti così da massimizzare il loro contatto con l’ossigeno e dare al vino la possibilità di liberare complessità delle sue note) ed in fine quello per i dessert.

Tutti i bicchieri, se si vuole essere precisi, vanno poi posti obliquamente, alla destra del piatto in ordine crescente di grandezza. Da non dimenticare che i calici per il vino devono essere sempre necessariamente trasparenti, inodore, per preservare l’integrità del gusto, ed in vetro. Inoltre è ovviamente necessario porre grande attenzione agli abbinamenti tra vini e menù per evitare accozzaglie.

Il vino in tavola: chi e come lo si serve

Il galateo a tavola vuole che il padrone di casa porti i vini in tavola solo al momento di servirli, uno alla volta. Si ponga attenzione inoltre a che temperatura questi vengono serviti: il vino non va mai servito eccessivamente freddo per poterlo degustare al meglio.

Arrivato il momento dello stappo, che tocca al padrone di casa. Questo si deve assicurare che la bottiglia non abbia difetti. Il Galateo vuole che le bottiglie siano ben visibili ai commensali, ma assenti dal tavolo. Il momento dello stappo è spesso quello in cui ci si lascia andare ad uno degli errori più grossolani: il botto. Il tappo della bottiglia va infatti fatto scivolare via lentamente come spiegato nel nostro articolo. Tolto capodanno, se si vuole seguire il galateo, in ogni alta occasione far saltare il tappo della bottiglia è un atto di dubbio gusto.

I vini bianchi vanno stappati appena prima di essere consumati, mentre i vini rossi, possono essere aperti in anticipo. In alternativa ad un decanter è ritenuto più fine porre la bottiglia in bella vista sul tavolo. Mentre si impugna la bottiglia è necessario evitare di tenerla per il collo se non si vuole venir meno alle regole del galateo a tavola, ma sempre reggerla dalla base o impugnandola dalla parte bassa tenendo l’etichetta ben in vista alla persona che state servendo.

L’usanza di versare il vino da destra risale probabilmente ai tempi dei Medici di Firenze, all’epoca infatti si nascondevano piccole dosi di veleno negli anelli e, versando il vino da sinistra, si facilitava l’inserimento di queste nei bicchieri dei malcapitati. Da qui la credenza popolare che vede il versare il vino da sinistra come causa di sfortune future. Dopo aver versato il vino nel bicchiere ruotandola leggermente sul proprio asse sollevate la bottiglia, evitando sgradevoli macchie sulla tovaglia, o peggio sull’ospite. Mai riempire il bicchiere per più di due terzi della sua capienza, se si tratta di vini rossi e calici ampi, un terzo.

Fondamentale è poi assicurarsi di servire tutti i commensali nell’ordine corretto. Il galateo a tavola a riguardo è intransigente: prima le donne poi gli uomini ed infine i padroni di casa. Il tutto seguendo il criterio dell’età, iniziando a servire dai meno giovani, come per le portate.

Mentre lo si versa è bene rimanere alle spalle e sulla destra del commensale. Al momento del brindisi poi, al contrario di quanto si crede comunemente, si apprezza sempre la celerità: più sarà breve, più verrà apprezzato. Annunciato solitamente dal padrone di casa, dal festeggiato o da un ospite, prevede classicamente che ci si alzi in piedi. E’ poi fortemente sconsigliato di pronunciare le classiche formule, i calici poi non vanno fatti tintinnare, è bene limitarsi ad alzarli verso il festeggiato dinanzi a se stessi.

Un errore decisamente evitabile è poi quello di bere eccessive quantità di vino per volta, risulta certamente molto più fine e di classe gustare il vino poco a poco accompagnando così la portata. Da non sottovalutare è poi come si tiene il calice. Questo infatti non va assolutamente tenuto dalla coppa, per evitare che il calore della mano trapani attraverso il vetro e vada ad influenzare il gusto del vino, evitate anche di roteare vorticosamente il vino nel calice.

Basta limitarsi a tenere il calice dallo stelo. E’ bene poi non sollevare il bicchiere dal tavolo mentre questo viene riempito, né avvicinarlo alla bottiglia per far capire che non ne si vuole altro, sarà ritenuto sufficiente esprimerlo a parole.

Un errore previsto dal galateo a tavola è quello di mettere la bottiglia finita a testa in giù

Gli errori più comuni: come assicurarsi una brutta figura

Arrivati a questo punto potremmo considerarci soddisfatti del breve viaggio fatto nelle regole del galateo. Basterà seguirle per assicurarsi di fare un figurone a tavola. Tuttavia ci sono ancora un paio di cose che appariranno scontate ma che non lo sono affatto.

Spesso potremmo essere tentati di utilizzare bicchieri in plastica, per comodità o magari perché ci sono bambini a tavola assieme a noi e quindi si preferisce evitare incidenti . Tuttavia utilizzare bicchieri di plastica, qualunque sia la bevanda che ci va versata, è un ottimo modo per sembrare dei perfetti ignoranti. Anche se simil calici, decorati o quant’altro, il galateo a tavola bandisce il bicchiere in plastica, sia per estetica ma anche perché la plastica è un materiale che inquina l’ esperienza degustativa in sè, oltre che il mare ed il pianeta.

Altra accortezza è da tenere quando si ripone la bottiglia di vino terminata all’interno del cestello, mai riporla capovolta. E’un usanza inutile e priva di senso, solo molto antiestetica. Il padrone di casa o chi per lui dovrà portarla via dalla tavola una volta terminata, fino a quel momento potrà rimanere sul tavolo.

Quale vino bere per primo

Vediamo ora un piccolo approfondimento che vi farà apparire dei veri intenditori. Raramente infatti si presta attenzione all’ordine in cui i vini sono serviti, tuttavia il galateo dà disposizioni anche riguardo a questo.

Tradizione vuole che si degustino prima i bianchi e poi i rossi, fatta eccezione per i vini passiti o spumanti dolci che vanno serviti alla fine del pasto essendo vini da dessert. Un altro ordine è quello in base alla temperatura, prima i vini che vogliono una temperatura più bassa proseguendo poi con quelli che ne vogliono una più alta. Si può anche procedere in ordine crescente di annata. Per non dimenticare poi ovviamente l’ordine di gradazione alcolica, sempre fatta eccezione per i vini da dessert.

Indicativamente potremmo dire di iniziare dagli spumanti secchi, vini bianchi secchi giovani e più leggeri per proseguire con quelli più aromatici fino ad arrivare ai più maturi e complessi, poi i rosati, i vini novelli, i vini rossi (seguendo l’ordine dei bianchi prima citati), ed in fine spumanti da dessert, vini passiti e liquorosi. Conoscere questo ordine vi aiuterà inoltre ad abbinare in maniera più efficace i vini al menù, costruendo questo anche in funzione dell’ordine di portata.

Il corretto abbinamento di vino e pietanza infatti fa si che i sapori risaltino maggiormente creando così un’ armonia di sapori e di odori davvero impeccabile, e rendendo ogni portata unica ed estremamente gustosa. Ovviamente per imparare ad eseguire il corretto abbinamento è necessario seguire dei corsi da degustatore, e se la passione aumenta e si ha voglia di incrementare questa conoscenza che per molti diviene una passione si può anche diventare sommelier.

Ad ogni modo anche non essendo professionisti, con un pò di accortezza si può riuscire nell’intento e state certi che questo sforzo non passerà inosservato ai vostri commensali.

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