Vini Emilia Romagna: zone di produzione e etichette del territorio

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Nonostante la storia dell’Emilia Romagna abbia un’origine molto antica, partita persino dal periodo preromano, e nel corso del tempo abbia dato origine ad etichette molto rinomate, questa regione presenta in realtà oggi solo 2 DOCG. 

Ciò comunque non ha impedito a questa regione di sviluppare un lungo percorso evolutivo che ha portato alla realizzazione di alcune tra le etichette più conosciute e apprezzate al mondo. 

Ad oggi possiamo dire che la totalità dei vini dell’Emilia Romagna supera le 800 produzioni, con circa cinquanta denominazioni. 

Le denominazioni più famose dell’Emilia Romagna

Se si parla di vini associati a territori si fa riferimento a tutti quei vini che hanno caratteristiche organolettiche e qualitative che rispettano le normative stabilite dalla disciplinare di produzione, e per questo ottengono le etichette DOC, DOCG o IGT. 

Si tratta di etichette che, appunto, garantiscono le caratteristiche qualitative di quel vino, caratteristiche che sono perlopiù dovute a quelle del territorio di produzione e ai vitigni utilizzati. 

Ad oggi le denominazioni vengono usate come sinonimi di qualità del vino, a partire dalla sigla IGT (Indicazione Geografica Tipica), DOC (Denominazione di Origine Controllata) fino al DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), che indica non solo il rispetto delle normative per la produzione del vino ma anche una sua maggiore resa qualitativa. 

In altre parole, il DOCG è una sorta di menzione speciale per indicare quali sono i vini che possiamo dire aver raggiunto una certa eccellenza.

Colli Bolognesi Classico Pignoletto DOCG

Questo tipo di denominazione viene affidata a tutti i vini dell’Emilia Romagna prodotti per almeno il 95% da uve del Pignoletto nella zona di media collina tra la vallata della Val Samoggia, fino al fiume Reno, comprendendo anche la provincia di Bologna e parte di Modena. 

Le caratteristiche del territorio collinare, con esposizione dei vigneti a est/sud est, garantiscono un ambiente ventilato, luminoso, con grandi sbalzi termici e perciò favorevoli alle funzioni vitali e produttive della vite. 

Il vino prodotto in questa zona è un vino bianco, secco e armonico, con note fruttate, lievemente speziate di zenzero e pepe bianco e aromi floreali. Al palato, il Colli Bolognesi Classico Pignoletto risulta delicato e fresco, con una buona persistenza e una nota finale di mandorla. 

Romagna Albana DOCG

Questa denominazione viene affidata ai vini bianchi dell’Emilia Romagna che vengono prodotti per il 95% almeno da uve del vitigno Albana. La zona di produzione deve essere quella presente tra le province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna, su una formazione geologica che si estende dal Faentino al Cesenate. 

Si tratta di una dorsale tipica che offre un terreno prevalentemente argilloso e si staglia tra le colline circostanti, istituendo il primo rilievo visibile della via Emilia. 

Date queste caratteristiche, unite a quelle specifiche del vitigno Albana, vi è la possibilità di produrre molte tipologie di vino: era possibile usare grappoli di prima maturazione per la produzione di vini più secchi e leggeri, mentre quelli raccolti in maturazione più tardiva offrivano vini più robusti e dolci. 

La concentrazione zuccherina era molto elevata e il freddo invernale ne lasciava sempre un residuo nei grappoli che potevano essere raccolti, appesi e lasciati appassire per poi essere spremuti per la produzione di un ottimo passito. 

I tipi di vini che possono essere prodotti, perciò, possono essere: secchi, dolci, amabili, passiti o passiti riserva. 

Gutturnio DOC

La zona di produzione che ottiene la denominazione Gutturnio DOC è estremamente ampia e suddivisa in più comprensori, con la provincia di Piacenza, Pianello Val Tidone, Borgonovo Val Tidone, Nibbiano, Agazzano, Alseno, Carpaneto Piacentino e molte altre. 

Anche in questo caso ci troviamo di fronte a terreni in pendenza, trattandosi di zone collinari, e questo favorisce lo scolo dell’acqua e la parziale disidratazione del suolo durante il periodo di maturazione, così da favorire il deposito di zucchero negli acini. 

Per la produzione di vini dell’Emilia Romagna di denominazione Gutturnio DOC vengono utilizzati vitigni come il Barbera o il Bonarda, che presentano indici di maturazione diversa in base all’altezza dal livello del mare. 

Nelle zone più calde viene solitamente prodotto un Gutturnio DOC nelle versioni superiore o riserva, in quanto con presenza di maggiore contenuto di alcol e della frazione polifenolica. 

Nelle zone più alte invece la gradazione zuccherina degli acini si riduce, mentre si alza il contenuto degli acidi, per questo c’è possibilità di produrre un ottimo Gutturnio frizzante.

Lambrusco di Sorbara DOC

Tra i più famosi vini tipici dell’Emilia Romagna il Lambrusco è sicuramente uno dei più conosciuti, sia per la quantità di produzioni che per la storia vinicola che si porta alle spalle.

Il Lambrusco ha quindi svariate tipologie di produzioni e altrettante etichette di denominazione: tra queste, il Lambrusco di Sorbara DOC è uno dei più conosciuti e accreditati. 

Alla degustazione, i vini del Lambrusco sono perlopiù frizzanti e spumanti, solitamente rossi o rosati, con una struttura e un’acidità medio-alta, una gradazione alcolica contenuta e un tipico aroma fruttato e floreale. 

Il vitigno utilizzato, il Lambrusco di Sorbara, è a bacca rossa, con elevata vigoria ma estremamente soggetto ad acinellatura. Per questo per la produzione solitamente viene associato ad altre tipologie di vitigni, avendo nel complesso una scarsa resa. 

Ciò che è richiesto dalla denominazione è che il vitigno del Lambrusco di Sorbara sia presente per almeno un 60% sul totale e che, per la produzione combinata, vengano usati altri tipi di Lambrusco, come ad esempio il Salamino (25%).

Le peculiari caratteristiche del Lambrusco di Sorbara DOC sono inoltre dovute alla pratica di produzione, ormai consolidata, che vede la fermentazione in bottiglia e una rifermentazione naturale in autoclave. 

Il colore del vino che ne risulta è solitamente rosso rubino, come abbiamo detto frizzante o spumante, da servire tra i 12° e i 14° C. 

Nato e prodotto a Modena, da dove poi si è diffuso, il Lambrusco di Sorbara ha oggi una zona di produzione tra le più estese con circa 1600 ettari di superficie vitata e una produzione di uva media di circa 1500 mila quintali. 

Conclusioni

L’Italia ha una famosissima cultura vinicola e tra le regioni che possono offrire molto, se si volesse fare una riscoperta del territorio e della sua tradizione in merito, una degustazione vini in Emilia Romagna potrebbe essere ciò di cui si ha bisogno. 

Questa regione infatti offre moltissime etichette rinomate, tanto da essersi meritata dalla disciplinare di produzione un gran numero di denominazioni. 

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