Irrigazione della vite: tipologie

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Vi sono in realtà diverse correnti di pensiero riguardo all’irrigazione della vite: alcuni sostengono che non ve ne sia bisogno, perché la sua natura la porta ad adattarsi perfettamente all’andamento del clima, e che quindi basti semplicemente la pioggia.

Ma, vedendo che l’acqua è alla base dell’equilibrio tra acidi e zuccheri, in molti si sono chiesti: la gradazione alcolica è condizionata dalla quantità di acqua irrigata?

Appoggiandosi a questo pensiero, molti viticoltori concordano sul fatto che un’uva di qualità, che darà vita a un vino di qualità, deve essere controllata nella sua crescita per garantire alcuni tipi di proprietà organolettiche, e quindi a volte è necessario anche far ricorso all’irrigazione.

Questa mentalità è diventata ancora più forte negli ultimi anni, a causa del cambiamento del clima che sta portando le stagioni a essere meno piovose, rendendo così l’irrigazione di supporto non più una scelta, ma obbligatoria per molti. 

Quando fare l’irrigazione della vite

Un’uva destinata al vino avrà bisogno di meno acqua rispetto all’uva destinata alla tavola, questo perché l’acqua spinge la pianta ad aumentare la sua produzione ma a discapito della qualità.

Un ragionamento simile non ha importanza per l’uva da tavola, che non ha standard qualitativi così elevati come invece deve averli l’uva da vino, in quanto per quest’ultima ogni singola caratteristica è fondamentale per la buona riuscita del prodotto finale. 

Ad ogni modo, anche l’uva da vino necessita di una buona irrigazione di supporto e questa coincide con alcuni periodi specifici, quando la pianta ne sente più il bisogno o il clima è meno favorevole. 

Il germogliamento

Il germogliamento è una fase delicata e importante. In base alla sua ricchezza e buona crescita avremo più o meno uve ed è qui che viene determinata maggiormente la loro qualità.

Il germogliamento è inoltre una fase dove alla pianta è richiesto il maggior carico d’energia ed acqua: di solito quella raccolta e immagazzinata durante il periodo invernale è sufficiente, ma talvolta i terreni sono particolarmente sabbiosi o le stagioni sono state meno piovose, e allora è necessario procedere all’irrigazione di supporto. 

L’allegagione e l’invaiatura

Durante questo periodo la pianta può andare facilmente incontro a quello che viene chiamato come stress idrico: ovvero una carenza di acqua. 

Questo può avvenire anche per via del periodo estivo in cui avviene, tra luglio e settembre, un periodo tendenzialmente poco piovoso. Per questo durante questa fase l’irrigazione della vite rientra a essere necessaria. 

La maturazione

Anche questa è una delle fasi critiche della pianta, ma per le ragioni inverse: durante la maturazione è bene ridurre l’irrigazione e la quantità d’acqua fornita alla pianta. 

Infatti, la raccolta dei frutti viene sempre suggerita 3 o 4 giorni dopo che ha piovuto, così la pianta ha tempo di perdere i liquidi accumulati con la pioggia. 

Questo accade perché non è più necessario fornire supporto alla crescita della pianta, in questo periodo è invece importante guardare alla qualità: gli acini d’uva devono avere un rapporto tra zuccheri e acidi equilibrato e questo avviene solo con la perdita parziale dell’acqua che contiene. 

Dopo la raccolta

In preparazione all’inverno e per aiutare la pianta, così da riuscire ad arrivare alla nuova stagione in forze, può essere utile irrigare anche in questo periodo.

In questo modo si può permettere un ritardo nella caduta delle foglie e un rafforzamento del tronco della pianta. 

Tipologie di irrigazione

Esistono diversi metodi di irrigazione, alcuni più economici, altri più efficienti, e solo alcuni di questi sono i più adatti all’irrigazione della vite.

Irrigazione a goccia

Si tratta di un’irrigazione basata sull’uso di gocciolatori in grado di distribuire l’acqua in piccole quantità e in maniera costante. 

Questo permette una dispersione dell’acqua dovuta all’evaporazione molto piccola ed è utile per l’orticoltura di frutta e verdura, dove il risparmio idrico è fondamentale. Risulta perciò la più economica ed è una delle più utilizzate per la coltivazione della vite. 

Irrigazione a scorrimento

Si tratta di un costante flusso d’acqua che scorre all’interno di un canaletto e nel suo passaggio si infiltra nel terreno che incontra. 

Di solito viene organizzato su campi che possono permettere una leggera pendenza, in modo da garantire lo scorrimento e non lo stagnamento. Si tratta di una tecnica ad alto dispendio idrico ed economico e per questo utilizzabile soprattutto per le colture foraggere.

Irrigazione soprachioma

Chiamata anche irrigazione a pioggia, in quanto con l’uso di irrigatori, tubi e pompe viene simulato l’effetto della pioggia sulle piante. 

È un sistema ad alto consumo idrico, che impiega molto tempo ed è estremamente costoso per la tipologia di strumenti necessari. Non è un metodo omogeneo, inoltre, ma alcune piante potranno ricevere maggiori quantità d’acqua mentre altre meno. 

Bagnare le foglie inoltre espone la pianta a uno shock termico, se viene effettuato in estate, e può favorire l’insorgenza di funghi e muffe. 

Si tratta quindi di una tipologia generalmente sconsigliata per la coltivazione della vite, ma talvolta, in casi di estrema siccità, pur di salvare il raccolto il viticoltore può decidere di effettuarla. 

Irrigazione sottochioma con microjet dinamici

Simile all’irrigazione soprachioma, ma utilizza micro irrigatori dinamici fissati al suolo. La possibilità di irrigare direttamente sottochioma protegge la pianta dalle muffe, malattie e shock termico se questa viene effettuata durante l’estate, in quanto va a bagnare direttamente il terreno. 

Permette di regolare la quantità di acqua, ma come l’irrigazione a pioggia non è omogenea e in base alla posizione delle piante arriverà più o meno acqua. 

Conclusioni

Non tutti hanno la stessa filosofia in merito all’irrigazione della vite: alcuni viticoltori ritengono che questa sia in grado di autoregolarsi e che siano perciò sufficienti le piogge a garantirle il giusto apporto di acqua.

Ma è un’idea che può applicarsi solo in alcuni casi. Il clima è un forte fattore determinante, non tutte le zone hanno la stessa piovosità e inoltre i recenti cambiamenti climatici stanno portando a una più dilagante siccità.

Far ricorso all’irrigazione di supporto può essere determinante per la qualità dell’uva che verrà prodotta, e perciò anche per la qualità del vino. 

Questo è vero soprattutto perché il sapore del vino e la sua gradazione alcolica sono molto dipendenti dall’equilibrio tra zuccheri e acidi dell’uva, equilibrio in cui l’acqua gioca un ruolo fondamentale.

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