Enologo, un lavoro immerso nella natura

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Secondo Erodoto i Persiani avevano una vera e propria passione per il vino, “hanno l’abitudine di discutere le questioni più serie in stato di ubriachezza” diceva.

Ma testimonianze sull’uso del vino arrivano da molto prima dei Persiani, basti pensare che tra le divinità greche vi era Dioniso, che aveva fatto della vite e del vino un suo simbolo rappresentativo. 

Questo ci fa capire quanto antica sia la tradizione vinicola, nata decine se non centinaia di secoli prima dell’avvento di Cristo, e questo farebbe perciò dell’enologo uno dei lavori più antichi del mondo. 

Caricandosi sulle spalle secoli e secoli di tradizioni ed evoluzioni nel suo settore, l’enologo ha una grandissima responsabilità, dovendosi occupare dell’intero processo che porta all’imbottigliamento del vino partendo dalla raccolta dell’uva

Ma come si svolge di preciso il lavoro dell’enologo? Di cosa si occupa? E in che modo lo si diventa?

In questo articolo vi spiegheremo tutti i dettagli di questa affascinante professione, tra cui come diventare enologo, come si svolge il corso di enologo e l’origine della parola enologo col significato che ne ha. 

Enologo significato della parola e chi è

Secondo la definizione data dalla Treccani alla parola enologo il significato di questo termine fa riferimento a chi è esperto di enologia, ovvero la scienza che studia la preparazione e la trasformazione dell’uva in vino.

Perciò il lavoro dell’enologo si traduce in una scienza, certificata nel 1991 come tale, che si occupa dello studio e della lavorazione dell’uva e del vino dall’inizio, con la cura della piantagione, fino all’imbottigliamento e alla vendita, occupandosi anche della gestione delle cantine, per assicurare l’uscita di un prodotto di qualità.

In Italia questo lavoro ha una sua personale eccellenza, essendo i vini italiani riconosciuti come tra i migliori al mondo, per questo l’enologo ha il compito e il dovere di garantire la qualità e può farlo solo dopo aver studiato approfonditamente. 

Vediamo nel dettaglio i passaggi effettuati e come si svolge il lavoro dell’enologo.

Fase di produzione dell’uva

Come già accennato, l’enologo prende parte al processo di produzione del vino fin dall’inizio e si occupa quindi anche della progettazione, impianto e gestione del vigneto.

Perciò sceglie la qualità dei vitigni, il terreno, i metodi di coltivazione, si assicura che le piante siano sempre sane e ben tenute, si occupa anche di dare indicazioni ai proprietari delle vigne in merito alla potatura, ai trattamenti fitosanitari e il periodo più indicato per la raccolta, valutando la maturazione dell’uva.

Fa parte dell’intero processo di coltivazione dagli albori fino alla vendemmia, effettuando anche analisi visive e chimico-fisiche dell’uva per valutarne l’acidità, il livello di zuccheri, le sostanze fenoliche ecc. 

Fase di produzione del vino

L’enologo prende parte anche a tutti i processi di vinificazione, supervisionando e coordinando anche in quel caso tutto il lavoro da svolgere. 

Le sue cure, anzi, partono già da prima, occupandosi di controllare e decidere le attrezzature da utilizzare, lo stabilimento, il metodo di vinificazione, e soprattutto controllare le cantine affinché rispettino le norme. 

Nello specifico, l’enologo definisce i protocolli di lavorazione, effettua prelievi e analisi per garantire il controllo qualità, si occupa di certificare la tracciabilità del prodotto, monitora il rispetto del metodo di produzione concordato e soprattutto il rispetto delle norme igieniche e del codice internazionale dell’OIV (Organismo indipendente di valutazione).

Perciò organizza la cantina in tutti i suoi aspetti, ne verifica il corretto funzionamento e si occupa dell’eventuale manutenzione. 

Fase di imbottigliamento e commercializzazione

Come per le altre fasi, anche in quest’ultima l’enologo si occupa del controllo del suo corretto svolgimento e partecipa all’imbottigliamento del vino e alla sua messa in commercio

Prima di tutto presta attenzione alla precisione di queste ultime fasi, così da garantire fino all’ultimo la produzione di un vino di alta qualità, sicuro dal punto di vista sanitario e in linea con gli altri prodotti. 

Si occupa poi di degustarlo così da individuarne le caratteristiche organolettiche e poter dare una valutazione finale sul prodotto, preoccupandosi personalmente di stilare una scheda tecnica.

Per ultimo viene coinvolto in tutte le fasi di marketing, a partire dalla formulazione del packaging, l’etichetta e ciò che deve esserne riportato, e fornisce indicazioni e consigli a tutti i successivi attori coinvolti nella vendita, dal commerciale, all’esperto marketing (con cui resta in contatto così da poter ricevere i feedback del consumatore), o al venditore. 

Come diventare enologo

La curiosità a questo punto si sposta sul come diventare enologo: come abbiamo detto, infatti, e come si sarà intuito, il lavoro dell’enologo non è semplice e non ci si può improvvisare. 

Le conoscenze e le competenze che bisogna avere sono molte, oltretutto si tratta di una grande responsabilità, non solo per la qualità del vino ma perché è proprio l’enologo che si occupa di far rispettare tutte le norme sanitarie necessarie.

È necessario seguire perciò degli studi e acquisire conoscenze che possono essere ottenute in diversi modi:

  • Corso di laurea triennale in viticoltura e enologia.
  • Corso di laurea in scienze e tecnologie viticole ed enologiche.
  • Frequenza di 6 anni a un istituto tecnico agrario con specializzazione in viticoltura ed enologia seguito da un corso di enologo biennale presso una scuola tecnica enologica istituita da un’università statale.
  • Frequenza a un istituto tecnico agrario con specializzazione in viticoltura ed enologia, o una laurea in scienze agrarie, biologiche, chimiche oppure in scienza delle preparazioni alimentari, e successivamente bisogna aver lavorato per almeno tre anni continuativi nel settore vinicolo. 
  • Otto anni continuativi di lavoro nel settore dell’enologia senza bisogno di aggiungere specializzazioni o aver seguito un corso di enologo, ma è necessario ancora un diploma di maturità in qualsiasi campo.

Al termine di questo percorso di studi o esperienze lavorative, quindi, l’enologo deve aver maturato una serie di competenze necessarie allo svolgimento dell’attività.

Tra queste le fondamentali sono:

  • Conoscenza delle tipologie di uva e dei vitigni.
  • Conoscenza del processo di coltivazione dell’uva e del processo di produzione del vino. 
  • Conoscenze chimico-fisiche dell’uva, con i suoi componenti, in che modo i vari elementi biologici sono presenti e possono essere combinati per una produzione ottimale del vino.
  • Conoscenza delle norme igienico-sanitarie da seguire in tutte le fasi di produzione del vino.
  • Capacità degustative per riconoscere le caratteristiche organolettiche dei vini, saperne valutare la qualità e poter stilare una scheda tecnica precisa e dettagliata.
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