Il Nero di Troia, sinonimo del vitigno Uva di Troia, è la terza varietà d’uva pugliese a bacca nera per estensione coltivata e importanza commerciale, dopo il Primitivo e il Negro Amaro. La sua zona di coltivazione e di maggiore diffusione è la Daunia, ossia la provincia di Foggia, e il nord della provincia di Bari. Il nome quasi sicuramente deriva dall’omonimo comune in provincia di Foggia, anche se alcune più fantasiose interpretazioni lo fanno risalire a Diomede, eroe epico della guerra di Troia, che lo avrebbe portato in Puglia dove sbarcò dopo la sua fuga. Il Nero di Troia è un vino che si caratterizza per l’elevata tannicità, e per questa ragione spesso veniva assemblato con vitigni più “morbidi” quali per esempio il Montepulciano. In purezza, il Nero di Troia potrebbe risultare un vino forte, imponente ma poco raffinato. In realtà i Nero di Troia nelle loro interpretazioni di qualità ed affinamento raggiungono la delicatezza e l’eleganza di alcuni Amaroni o Baroli. La denominazione di riferimento per il Nero di Troia è sicuramente la Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG, ma anche le DOC Barletta, San Severo, Castel del Monte.