Alessandro Secchi condivide una storia simile a quella di molti tra i vignaioli trentini: una famiglia contadina che da generazioni coltiva la vigna conferendo le uve alle cantine sociali o ad aziende di vinificazione, la scelta meditata di produrre il proprio vino e il progressivo consolidamento del marchio aziendale. I vigneti di proprietà sono dislocati tra il comune di  Rovereto e il comune di Ala, ovvero i bianchi Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot Grigio, che vanno a comporre il Berillo d’Oro. Tra la frazione Serravalle e Santa Margherita,  troviamo le vigne di Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot  Nero e Marzemino, che da soli, in taglio o in uvaggio danno vita alle diverse etichette di vino rosso, punto di forza di questa azienda lagarina. Sul fronte dei vitigni di origine francese troviamo poi i vini meglio riusciti: il Corindone Rosso e il Realgar.

Le piante d’ulivo segnano il viale d’accesso di questa piccola azienda agricola adagiata sul fondovalle, poco distante da  Ala, a lato della vecchia statale del Brennero. Cantina nuova, di recente costruzione, anche se la famiglia Secchi  da  generazioni  è  coinvolta nella gestione dei vigneti di proprietà. Un tempo,  appena raccolti,  i  grappoli erano  venduti  ai  vinificatori  della zona;  dalla  vendemmia  del  1996  tutto  il  processo di trasformazione delle uve in vino, imbottigliamento compreso, è diretto dal giovane Alessandro. I riscontri di pregio non hanno tardato. Ben accentuati, i vini si sono subito imposti sul mercato e convinto i consumatori più curiosi.