L’azienda agricola Antiche Terre del Salento, rappresenta la continuità di una lunga tradizione contadina che si tramanda dal ‘400. Patrimonio prezioso dell’azienda sono gli antichi vigneti ad alberello di famiglia di varietà autoctone, che si allevano ancora manualmente, ai quali vengono dedicati ogni giorno lavoro ed attenzione con la cura e la passione di un tempo. La filosofia dell’azienda è che i vini debbano essere eccellenti ma soprattutto unici, dotati della tipicità che solo queste terre bagnate dal mare e baciate dal sole possono esprimere. Avendo una grande fiducia nelle potenzialità dei vitigni autoctoni, vengono recuperate varietà ormai scomparse nonché realizzati vini cru di qualità superiore, ambasciatori del Grande Salento. L’azienda possiede un antico stabilimento vinicolo completo di un piccolo laboratorio di enologia e di enormi cisterne in via S. Antonio angolo via Annibale Cartaginese, nei pressi della stazione ferroviaria di Manduria. Questa struttura risale ai primi del ‘900, dove per circa un secolo, sono state vinificate uve di qualità: Primitivo di Manduria, ed altre varietà autoctone, presupposto ideale per la realizzazione ed imbottigliamento di eccellente vino rosso e rosato, venduto nelle città del nord Italia oltre che in Francia ed in Svizzera, e dove ancora oggi, sulle orme dell’antica tradizione vitivinicola di famiglia, si continuano a produrre vini che si contraddistinguono per la loro qualità superiore.

La Puglia è terra di antichissima tradizione vitivinicola ed olivicola. Praticata già al tempo dei Fenici in tutto il Mediterraneo, la coltivazione della vite attecchì in particolar modo in questa regione; la quale vanta numerose varietà di vitigni autoctoni tra cui il nobile Primitivo. Si ipotizza che questa antica varietà affonda le sue origini in Dalmazia e che sia giunta con il popolo degli Illiri più di 2000 anni fa. È il vino storico per eccellenza di questa terra, erede dell’antico “merum” (nel dialetto locale ancora oggi chiamato mieru) citato ed elogiato nelle odi di Virgilio ed Orazio. Plinio il Vecchio definì Manduria "città viticulosa" cioè città piena di vigne. Queste viti vennero selezionate e nacque così la monocoltura del “Primitivo” nome datogli per la precoce maturazione delle uve. La coltivazione del Primitivo, dalla collina della Murgia, si estese ben presto fino a raggiungere le terre del feudo di Manduria, dove la vicinanza al mare Ionio, un mare aperto, le condizioni di particolare esposizione al sole ed il microclima costituirono le condizioni ideali per il Primitivo, dando luogo ad una maturazione anticipata e completa da cui nascevano e nascono grandi vini, intensamente fruttati e morbidi ideali per accompagnare i piatti della cucina mediterranea. Le migliori produzioni di Primitivo si ottengono con l’allevamento ad alberello a bassa resa per ettaro. Foglia media, pentagonale, verde scuro, grappolo medio di forma conica, semicompatto, alato; acino di media grandezza, di colore blu, buccia pruinosa di medio spessore; polpa succosa, dal sapore caratteristico, speciale ed inimitabile.