La denominazione Tavoliere delle Puglie o Tavoliere DOC è una delle più recenti denominazioni della regione, assegnata nel 2011. Comprende vini rossi e rosati provenienti da una vasta area nel nord della Puglia, che copre l’estesa pianura del Tavoliere della Puglie. Il vitigno più importante qui è l’Uva di Troia (localmente chiamato Nero di Troia), i cui vini sono morbidi, con note di spezie e frutti rossi. La zona DOC comprende complessivamente 19 comuni, che si estendono dal vicino confine con il Molise fino a lambire la città di Bari. L’area interessata dalla DOC del Tavoliere comprende anche diverse altre denominazioni, tra cui la DOC Rosso di Cerignola. La zona di Castel di Monte con le sue DOCG si trova a sud-ovest del Tavoliere e i suoi vini hanno uno stile analogo (anche se considerati più prestigiosi). Pur essendo indubbiamente il Primitivo il vitigno protagonista in Puglia, l’Uva di Troia negli ultimi anni ha conosciuto un notevole interesse, in particolare nel nord della Puglia. In questa zona le sue viti sono in grado di resistere al clima mediterraneo, incline alla siccità, prosperando nei terreni ricchi di calcare. L’argilla trattiene l’acqua nei mesi più piovosi e mantiene le viti idratate nelle calde estati. I vini del Tavoliereperò, tendono in alcuni casi a mancare di acidità e presentano una certa ruvidezza dovuta ai tannini. Il vitigno Uva di Troia deve concorrere alla composizione dei vini del Tavoliere per almeno il 65% nel rosso e nel rosato, mentre la parte restante può essere costituita da altre varietà di uve pugliesi a bacca nera. Nei vini etichettati come Tavoliere Nero di Troia DOC, la percentuale deve essere almeno del 90%. Entrambi i vini possono portare la menzione riserva se sono state fatte maturare per almeno due anni, di cui almeno otto mesi in botti di rovere.