Asti DOCG

1) Cenni Storici della denominazione Asti DOCG

L’uva più antica tra tutte quelle coltive in Italia è sicuramente il Moscato. Numerose testimonianze ne danno per certa la presenza dai tempi degli antichi romani e dei greci, che erano soliti accompagnare gli abbandonanti pasti con il Muscatellu. Il vitigno giunse fino in Italia proprio per merito di questi popoli grazie inoltre alla diffusione avvenuta attraverso il trasporto di tralci e semi.
Il termine Moscato deriva da muschio e significa letteralmente profumato, proprio per via del suo dolce ed intenso aroma.
Intorno al 1300, alcuni documenti antichi, attestano l’avvenuta coltivazione della suddetta uva nella regione del Piemonte. Proprio in questa zona, alcuni secoli più tardi, venne avviata un’intesa produzione di uva Moscato con oltre 140.000 quintali.
L’inizio della creazione dello spumantistica venne poi intrapresa soltanto intorno al 1865, quando Carlo Gancia volle dedicarsi all’elaborazione delle prime bottiglie di spumante italiano. Questa particolare produzione prese il nome di Asti pesante, in quanto i recipienti erano in grado di resistere fino a dieci atmosfere di pressione.
Soltanto nel 1940 si arrivò a fabbricare circa un milioni di bottiglie d’Asti, seguendo il metodo Martinotti e Charmat, grazie all’invenzione delle autoclavi.

Asti venne così definita la capitale storica dell’uva Moscato bianco prodotta soprattutto nella regione piemontese mentre Canelli, un’importante città ricca di fiere, manifestazioni e studi sul vino, diventò un altro importante punto di riferimento.
Con la fondazione del Consorzio di Tutela dell’Asti, istituito esattamente il 17 dicembre 1932, il vino ottene il suo riconoscimento ufficiale soltanto due anni dopo. La denominazione di origine controllata (DOC) gli venne assegnata nel 1967 mentre nel 1994 quella di denominazione di origine controllata e garantita (DOCG).

2) Area di Produzione della denominazione Asti DOCG

La produzione dell’Asti DOCG si estende su un territorio ampio quasi 10000 ettari, attraversa tre importanti province della regione del Piemonte: Asti, Cuneo e Alessandria e oltre 52 comuni. Il comprensorio da cui nascono Asti DOCG e Moscato d’Asti DOCG è nel sistema collinare alla destra orografica del fiume Tanaro, comprende anche Langhe e Alto Monferrato che si identificano nella loro origine sedimentaria, con struttura priva di rocce. Le colline langarole hanno forma allungata con numerosi calanchi a strapiombo, ma anche crinali lunghi in leggera pendenza. I colli monferrini più tondeggianti hanno declivi morbidi e fondovalle freschi che creano magnifici contrasti con i crinali più soleggiati. Due paesaggi diversi, ma decisamente attraenti, dove nulla si ripete, tanto mutevole e sorprendente è lo scenario che si presenta al visitatore. Qui regna la vite, che prospera in filari ordinati, curati, preziosi, capaci di rendere inconfondibile e irripetibile lo straordinario paesaggio del sud Piemonte, unico al mondo.

  • La Zona di Produzione dei Vini DOCG Asti Spumante, Asti Spumante Metodo Classico, Moscato d’Asti e Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva è localizzata in:
    • provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Acqui Terme, Alice Bel Colle, Bistagno, Cassine, Grognardo, Ricaldone, Strevi, Terzo e Visone;
    • provincia di Asti, e comprende il territorio dei comuni di Bubbio, Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castel Boglione, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Castel Rocchero, Cessole, Coazzolo, Costigliole d’Asti, Fontanile, Incisa Scapaccino, Loazzolo, Maranzana, Mombaruzzo, Monastero Bormida, Montabone, Nizza Monferrato, Quaranti, San Marzano Oliveto, Moasca, Sessame, Vesime, Rocchetta Palafea e San Giorgio Scarampi;
    • provincia di Cuneo, e comprende il territorio dei comuni di Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie, Rocchetta Belbo, Serralunga d’Alba, S. Stefano Belbo, S. Vittoria d’Alba, Treiso, Trezzo Tinella, Castino, Perletto e le frazioni di Como e San Rocco Senodelvio del comune di Alba.
  • Sottozone del Vino DOCG Moscato d’Asti:
    • La Zona di Produzione del Vino DOCG Moscato d’Asti – Sottozona Canelli  è localizzata in:
      • provincia di Asti e comprende il territorio dei comuni di Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, San Marzano Oliveto, Moasca, e la porzione di territorio sito sulla sinistra orografica del fiume Bormida del Comune di Loazzolo e di Bubbio.
    • La Zona di Produzione del Vino DOCG Moscato d’Asti – Sottozona Santa Vittoria d’Alba  è localizzata in:
      • provincia di Cuneo e comprende il territorio del comune di Santa Vittoria d’Alba.
    • La Zona di Produzione del Vino DOCG Moscato d’Asti – Sottozona Strevi  è localizzata in:
      • provincia di Alessandria e comprende il territorio dei comuni di Acqui Terme, Cassine, Ricaldone, Strevi, Terzo, Alice Bel Colle, Bistagno, Grognardo e Visone.

3) Tipologie di Vino della denominazione Asti DOCG

  1. Asti  

    Tasso Alcolometrico: 11,50%

    Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore da giallo paglierino a dorato assai tenue, odore caratteristico, delicato e sapore aromatico, caratteristico, dolce, equilibrato.
    Abbinamenti: Dessert.

    Composizione:

  2. Asti Metodo Classico 

    Tasso Alcolometrico: 12%

    Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore da giallo paglierino a dorato assai tenue, odore caratteristico, delicato e sapore aromatico, caratteristico, dolce, equilibrato.
    Abbinamenti: Dessert.

    Composizione:

  3. Moscato d'Asti 

    Versione: Dolce
    Tasso Alcolometrico: 11%

    Vino Bianco Moscato dal colore paglierino giallo più o meno intenso, odore caratteristico e fragrante di Moscato, dal sapore dolce, aromatico, caratteristico, talvolta vivace.
    Abbinamenti: Dessert.

    Composizione:

  4. Moscato d'Asti Vendemmia Tardiva 

    Versione: Dolce
    Tasso Alcolometrico: 14%

    Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal colore giallo dorato, odore fruttato, molto intenso, caratteristico dell’uva appassita con note speziate e sapore dolce, armonico, vellutato con sentori di uva Moscato che ricorda il favo del miele.
    Abbinamenti: Dessert.

    Composizione:

4) Caratteristiche Organolettiche Asti DOCG

L’Asti DOCG presenta una colorazione giallo paglierino brillante. Al naso riesce a sprigionare un intenso aroma dall’incofondibile profumo muschiato a cui si aggiungono accenti di fiori bianchi, altre note floreali e fruttate.
Una volta assaggiato si presenta fragrante e dolce, ed inoltre riconforma tutte le sue straordinarie note olfattive.

5) Abbinamenti Culinari della denominazione Asti DOCG

Dolci da forno e a pasta lievitata, poco consistenti e soprattutto a base di frutta, zabaione, panna cotta, dessert piemontesi ricchi di panna, il panettone milanese e il pandoro di Verona.

6) Disciplinare della denominazione Asti DOCG

L’Asti, essendo un vino appartenete alle denominazioni di origine italiane, deve sottostare ad un specifico Disciplinare in merito alla sua produzione.
La bevanda alcolica in questione deve infatti essere ottenuta soltanto con uva proveniente dai vitigni di Moscato Bianco.
Le forme di allevamento, i sistemi di impianto e quelli di potature, devono essere in grado di non modificare le caratteristiche proprie del vitigno, del vino e del mosto. Possono essere prodotte, secondo quando disposto dal disciplinare entrato recentemente in vigore, almeno 4000 viti per ettaro. Sono vietate però le pratiche di forzatura mentre è consentita l’irrigazione di soccorso.
Per quanto riguarda invece il confezionamento il vino Asti DOCG, secondo il metodo classico, è possibile confezionare le bottiglie seguendo il caratteristico modello riservato per lo spumante.

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