L’ Azienda Agricola ALTAVIA nasce nel 2002 dall’idea di due amici: Gianni Arlotti e Savino Luca Formentini.

Savino Luca vuole comprare dei vigneti in Argentina, Gianni invece, radicato nel territorio ligure dalle sue origini, molto più vicino: a Dolceacqua , in provincia di Imperia. Entrambi amano il Rossese, vitigno autoctono del ponente ligure e perlustrando la zona s’interessano alla terra di Arcagna ,  da sempre indicata come il cuore della denominazione controllata del Rossese di Dolceacqua. Con grande tenacia riescono ad acquistare dai contadini della zona, cinque ettari di terreno in Arcagna.

I vigneti di Altavia si estendono sulle alture che dividono la valle del Nervia dalla valle del Roya, in prossimità del confine francese, proprio all’inizio dell’ ALTA VIA , da cui prende il nome l’Azienda, antica via del sale che percorre trasversalmente tutta la Liguria da Ventimiglia a La Spezia. Il terreno è caratterizzato dal flysch di Ventimiglia, che indica un terreno sottile, argilloso, con formazione arenaria e che contiene sostanze minerali e vegetali. Al momento dell’impianto dei nuovi vigneti nasce la sfida con il territorio: si vogliono diversificare le qualità dei vigneti  coltivati nella zona ,e quindi oltre al Rossese e al Vermentino, si desidera ampliare la gamma delle uve prodotte.

L’ispirazione proviene dalla vicina Francia , dalla Cote du Rhone , luogo di produzione di alcuni tra i più famosi ‘vin fin ‘ francesi. Proprio per questo nei 5 ettari della proprietà, vengono impiantati il Syrah, il Viognier e il Carignano. Il sogno ambizioso dei due amici diventa presto realtà.

Oggi Altavia è una cantina moderna che si avvale anche dell’esperienza di Federico Curtaz, enologo ed agronomo che , con grande esperienza e passione,  cura e segue i vini dell’ Azienda .

La vinificazione avviene in botte di acciaio e rovere. La produzione è di circa 40 000 bottiglie  all’anno.

Oggi Altavia è sotto la direzione della sorella di Savino , Chiara Formentini.

I vigneti si estendono su una superficie di circa 5 ettari arroccati a 400 mt sul livello del mare a ridosso delle Alpi Marittime, riparati dai venti freddi del nord. La forma di allevamento è l’alberello, potatura tipica del Rossese, vitigno autoctono, particolarmente adattabile ai terreni calcarei e sassosi (da cui pare che derivi il nome: roccioso).

La produzione è di circa 40.000 bottiglie. Federico Curtaz segue sia la parte agronomica che quella enologica. La vinificazione avviene in botti di rovere ed acciaio. Le varietà presenti sono: Il Rossese di Dolceacqua, il Syrah, il Carignano e il Touriga, che danno vini di colore rosso rubino, violaceo con profumi intensi, delicati e il Vermentino, vino bianco che richiama nel gusto le note floreali della vegetazione collinare ligure.