La Valtellina insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio.Qui le particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno Nebbiolo. Infatti la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud; inoltre è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000) e a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro. La relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico.

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite. Nel medioevo (sec. X e XI), i monaci benedettini erano proprietari di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo. Grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla sua appartenenza per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797 alla Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”), grazie ai rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa.

Il terrazzamento è un metodo di coltivazione dei versanti montani, che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Attraverso la realizzazione del terrazzo fu possibile recuperare le costiere pedemontane ed insediarvi le colture necessarie alla sopravvivenza delle popolazioni locali.

Il Nebbiolo è il vitigno più importante tra quelli coltivati in Valtellina, e l’unico ammesso in purezza per la tipologia Valtellina rosso DOC, protagonista di questa denominazione.