Bianco dell’Empolese DOC

La DOC Bianco dell’Empolese è riferita alle due tipologie, bianco e Vin Santo, che dal punto di vista analitico ed organolettico presentano caratteristiche molto evidenti e peculiari. I vini presentano caratteristiche chimico-fisiche equilibrate in tutte le tipologie, modesto tenore di acidità, colore giallo paglierino più o meno intenso nel bianco e dal dorato all’ambrato nel Vin Santo. Al sapore e all’odore si riscontrano aromi caratteristici ed armonici con caratteristico retrogusto nella tipologia Vin Santo. Il Trebbiano è sempre stato largamente diffuso tanto che nella zona della DOC Bianco dell’Empolese ha assunto il sinonimo di Trebbiano dell’Empolese. Le uve maturano lentamente e completamente (talvolta fino a novembre), contribuendo in maniera significativa alle particolari caratteristiche organolettiche dei vini Bianchi dell’Empolese. La vendemmia dei bianchi viene infatti comunemente effettuata dopo la raccolta delle uve rosse anche grazie alla maggiore resistenza della buccia ai marciumi nel trebbiano. Indubbiamente molto del particolare bouquet dei vini Bianco dell’Empolese è dovuto a questa maturazione prolungata sulla pianta, in un clima temperato, ma caratterizzato segnatamente nella fase finale da una elevata escursione termica tra notte e giorno.

1) Cenni Storici della denominazione Bianco dell’Empolese DOC

La millenaria storia viticola riferita al questa zona , dall’epoca romana, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la generale e fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del Bianco dell’Empolese. Ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere i rinomati vini Bianco dell’Empolese.

La presenza della viticoltura nell’area delimitata è precedente all’epoca romana. Reperti archeologici ritrovati presso l’abitato etrusco di Bibbiani- Monteregi (Comune di Capraia e Limite) e risalenti al V-IV secolo a. C. raffigurano coppe di vino utilizzate durante le libagioni.

In epoca Romana era presente addirittura una cospicua produzione di anfore vinarie (Anfora di Empoli). Dalla zona empolese venivano esportate anfore contenenti vino prodotto in loco che seguendo la via fluviale dell’Arno arrivavano a Roma ed in tutto il Mediterraneo. I ritrovamenti di anfore di Empoli al di fuori dai centri di produzione testimonia la floridezza della produzione vinicola che permetteva di destinare un surplus anche all’esportazione. 

Successivamente si ha menzione di terreni coltivati a vite in un atto di donazione del 767 d.C. al Monastero di san Bartolomeo in zona Bibbiani.

In una delibera del 1333 del Comune di Fucecchio si ha menzione di una cospicua produzione di vino ed in uno statuto del 1353 si parla del trebbiano come uno dei vitigni più diffusi.

Agli inizi del 1400 nasce nella zona di Empoli la produzione vetraria (fiaschi, damigiane, bottiglie) legata alla produzione dei vini. Ed è stato appurato dal Prof. Federico Melis attraverso approfonditi studi di storiografia economica che la maggiore produzione fosse proprio di vini bianchi, dato che raramente si trovano cenni ai vini “vermigli”. Pure del 1400 è la valutazione al “cognio” 1 dei vini prodotti nel Piano di Pontormo…e nel Piano di Empoli… .

Nel 1515 è Leonardo da Vinci a parlarci di come deve avvenire una corretta vinificazione, mentre il padre era egli stesso produttore (…84 barili prodotti nei poderi di Bacchereto e Vinci).

Nel corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino all’attualità, come dimostrano per esempio i plantari della fattoria Corsini di Fucecchio e l’inventario del 1919 che riporta che ben 256 ha su un totale di 306 erano destinati a seminativo vitato..

Negli anni ’50 –’60 era presente una notevole produzione della zona commercializzata anche in altre aree geografiche, soprattutto in Versilia. Le quotazioni commerciali raggiunsero quelle dei rossi tanto che ci fu un notevole fervore nell’impianto di vigneti bianchi. Ne è ancora testimonianza che circa il 40% dei vigneti a bacca bianca presenti attualmente abbia più di 40 anni. La cospicua quantità di vini bianchi e la commercializzazione anche al di fuori dell’area di produzione resero necessaria la costituzione in data 27 giugno 1969 dell’Ente di Tutela dei Vini Tipici di Empoli e della Valdelsa che operò per vari anni nell’ambito della Denominazione Semplice applicando uno specifico marchio.

Nel 1979 fu inoltrata al competente ministero la richiesta di riconoscimento come DOC per il vino “Bianco delle Colline Empolesi”, che fu approvato con il nome modificato di vino “a DOC “Bianco dell’Empolese”. Nel 1990 l’ente ottenne anche l’autorizzazione alla sorveglianza, disponendo anche di un proprio laboratorio chimico.

Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole rilancio dei vini a DOC Bianco dell’Empolese attraverso la realizzazione di pubblicazioni, l’organizzazione di eventi promozionali quali la qualificata rassegna del Bianco dell’Empolese e soprattutto la richiesta di aggiornamento del disciplinare accolta con il Decreto 14 settembre 2010.

Il Vino DOC Bianco dell’Empolese ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 18 aprile 1989.

2) Area di Produzione della denominazione Bianco dell’Empolese DOC

L’area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Bianco dell’Empolese si estende sulle colline fiorentine dell’Appennino centrale, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Bianco dell’Empolese è localizzata in:

  • provincia di Firenze e comprende il territorio dei comuni di Empoli, Cerreto Guidi, Fucecchio, Vinci, Capraia e Limite, Montelupo Fiorentino.

3) Tipologie di Vino della denominazione Bianco dell’Empolese DOC

  1. Bianco dell’Empolese 

    Versione: Secco
    Tasso Alcolometrico: 11%

    Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fine, caratteristico e sapore secco, armonico, fresco, delicato.

    Composizione:

    • => 60% - Trebbiano Toscano
    • =< 40%

      Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.

  2. Bianco dell’Empolese Vin Santo 

    Tasso Alcolometrico: 17%

    Vino Bianco Vin Santo dal colore variabile dal giallo dorato all’ambrato più o meno intenso, odore intenso, etereo, caratteristico e sapore secco o amabile, armonico, morbido, con caratteristico retrogusto.

    Composizione:

    • => 60% - Trebbiano Toscano
    • =< 40%

      Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.

4) Abbinamenti Culinari della denominazione Bianco dell’Empolese DOC

Pietanze della cucina di mare: molluschi, crostacei, anguille, torta di acciughe; pietanze tradizionali toscane: la panzanella, il marzolino e la minestra di riso.

5) Disciplinare della denominazione Bianco dell’Empolese DOC

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