La zona geografica della denominazione Controguerra DOC comprende le aree collinari di soli cinque comuni dell’alto teramano (Controguerra, Torano Nuovo, Ancarano, Corropoli e Colonnella), a confine con la regione Marche. Il vitigno Montepulciano è alla base dei vini rossi, rosato, novello e passito rosso poiché deve concorrere alla loro costituzione per almeno il 70%. Il vino bianco, il passito bianco e lo spumante hanno invece come base il vitigno Trebbiano (toscano e/o abruzzese), molto diffuso su tutto il territorio, cui possono essere aggiunti altri vitigni sempre a bacca bianca non aromatici coltivati in regione. I vini varietali (con la specificazione del vitigno) sia autoctoni che internazionali, devono essere ottenuti utilizzando almeno l’85% del vitigno di riferimento.

Nella zona di riferimento della Controguerra DOC, accanto ad una presenza abbastanza omogenea su tutto il territorio delimitato dei vitigni Montepulciano e Trebbiano Abruzzese, base rispettivamente dei vini rosso e bianco, si rileva la presenza altrettanto diffusa di altri vitigni quali la Passerina, il Pecorino, il Cabernet, il Merlot, ecc., che utilizzati in uvaggio con i vitigni principali caratterizzano i vini dell’area della Controguerra DOC. Questi vitigni, grazie alle positive interazioni dell’ambiente e alle pratiche colturali ed enologiche utilizzate tradizionalmente nella zona (quali ad esempio quello del lungo invecchiamento dei passiti in caratelli di legno) sono in grado di estrinsecare caratteristiche peculiari dando origine a vini fortemente tipicizzati, ben strutturati e molto eleganti.

Le pratiche per la vinificazione dei vini fermi sono quelle tradizionali ed ormai consolidate per i vini rossi e bianchi tranquilli, adeguatamente differenziate a seconda della  destinazione finale del prodotto. I vini passiti sono ottenuti con l’appassimento delle uve dopo la raccolta, previa opportuna cernita. Il vino passito, sia bianco che rosso, se invecchiato per 30 mesi a decorrere dal 31 marzo dell’anno successivo alla vendemmia in caratelli di capacità massima di 500 litri, può portare in etichetta la menzione “Annoso”. Per la elaborazione del Controguerra DOC spumante metodo classico può essere utilizzata esclusivamente la tecnica della rifermentazione in bottiglia. I vini spumanti metodo classico devono subire prima dell’immissione al consumo un periodo minimo di permanenza sulle fecce di diciotto mesi; per il millesimato il periodo minimo è di ventiquattro mesi. Il vino rosso riserva può essere immesso al consumo dopo un periodo di invecchiamento non inferiore a 24 mesi, di cui 6 mesi di affinamento in bottiglia.

Dal punto di vista organolettico, il vino rosso presenta un colore rubino più o meno intenso, con lievi sfumature violacee, l’odore da vinoso ad etereo a seconda dell’invecchiamento, tipico; il sapore è asciutto, leggermente tannico, armonico. I vini bianchi sono invece di colore giallo paglierino più o meno carico, con sentori floreali e fruttati, buona struttura ed acidità piuttosto sostenuta che conferisce al vino freschezza, eleganza e piacevolezza. I passiti presentano caratteri tipici legati per i bianchi in modo particolare alla presenza del Trebbiano, della Malvasia e della Passerina. I passiti rossi invece per la presenza del Montepulciano, che riesce a conferire ai vini grande complessità olfattiva, morbidezza, eleganza. Molto caratterizzati sono anche gli spumanti che si presentano con una ottima acidità, perlage fine e persistente, profumi e sapori tipici legati alla lunga rifermentazione in bottiglia.