Situata nella Maremma Toscana, nel comune di Magliano in provincia di Grosseto, Doga delle Clavule rappresenta l’ultimo acquisto di Elisabetta Gnudi Angelini e la più giovane azienda del gruppo. Il nome si collega immediatamente al territorio d’origine, dato che “doga” in dialetto locale indica un piccolo corso d’acqua, mentre “clavule” deriva dal latino e significa appunto “barbatelle”. L’azienda è situata direttamente nel cuore della zona di produzione del Morellino di Scansano Docg e e del Vermentino Igt, e si estende per oltre 130 ettari a cavallo del ruscello che dà origine al nome. Un antico fabbricato in pietra su un poggio con tre annessi rappresentano il centro di questo tipico podere maremmano che domina un paesaggio maestoso, che spazia dal Parco dell’Uccellina fino alle coste dell’Argentario. Acquistato nel 2000, il podere non possedeva vigneti, per quanto il territorio sia ricco di testimonianze archeologiche di epoca etrusca che attestino la coltivazione della vite fin dall’antichità. Non lontano da Doga delle Clavule sono stati rinvenuti grossi orci in terracotta per la conservazione del vino, contenenti semi di vitis vinifera e due statuette di bronzo rappresentanti contadini che impugnano la roncola, strumento tipico del vendemmiatore. Oggi i 57 ettari di vigna dell’azienda sono intervallati dalla tipica macchia mediterranea e dagli oliveti. La prima vendemmia di Morellino di Scansano Docg risale al 2003, e nel 2006 è seguita quella del Vermentino Igt. La fermentazione di entrambi i vini avviene in loco, mentre l’affinamento e l’imbottigliamento – grazie alla deroga ancora in vigore – vengono effettuati presso la cantina di Caparzo a Montalcino.