L’area di produzione dei vini Soave DOC si trova in provincia di Verona, sotto i monti Lessini, al confine con la provincia di Vicenza. Tale zona rappresenta uno dei comprensori viticoli italiani a più alta densità di coltivazione della vite. Il territorio di Soave costituisce un comprensorio unico nel suo genere per la specifica identità legata all’origine vulcanica dei suoli. I terreni tufacei basaltici di origine vulcanica dei rilievi collinari della zona costituiscono un suolo ideale per la coltivazione della Garganega.

Il territorio di Soave era già in epoca romana noto per la sua buona posizione e per l’intensità delle coltivazioni. Dalle uve si ottenevano anche peculiari vini “acinatici”, risultato di un tradizionale metodo di appassimento delle uve. Negli anni ’20, studi approfonditi finalizzati a delineare le caratteristiche specifiche dei vini e a delimitare la zona di produzione furono il presupposto per ottenere nel 1931 il riconoscimento della prima zona delimitata per la produzione del “Vino Tipico Soave” sulla base del quale nel 1968 è stata delimitata la zona storica della Denominazione Soave Classico DOC.

La pergola veronese è la forma di allevamento maggiormente utilizzata nella zona del Soave, in quanto è in grado di garantire una protezione ottimale dei grappoli sia dai raggi solari, in particolar modo nelle annate calde sia dalla grandine e permette di tenere in costante controllo visivo i singoli grappoli.

L’uva Garganega non possiede un’aromaticità spiccata ma un piccolo patrimonio di profumi di cui la mandorla e i fiori bianchi sono i più nitidi. Ha una durata vegetativa lunga, tanto da giungere a maturazione in ottobre; ha una buccia dura e di colore spesso giallo intenso per la prolungata maturazione. Non ha un’acidità spiccata ma piuttosto un interessante equilibrio di estratti e zuccheri.

Il Trebbiano di Soave, storicamente molto presente nei vigneti, seppure in quantità limitata è essenziale per caratterizzare i vini della denominazione. La sua presenza favorisce la sapidità e vivacità, nonchè la struttura e la densità tipiche della Garganega.

Nei vini i sentori prevalenti sono quelli fruttati, floreali e speziati (cannella), arricchiti da note di ciliegia e mandorla. L’ottima intensità e la pienezza gustativa sono caratteristiche peculiari di questi vini e quindi strettamente riconducibili alle caratteristiche fisiche e minerali proprie dei suoli di origine vulcanica del Soave.

Il Soave Classico è il vino della zona che vanta la tradizione più antica, più ambiziosi, è un
prodotto con profumi lievemente minerali con gusto pieno ed autorevole ed al tempo stesso delicato ma molto aromatico, con basse note vegetali, olfattive e retro olfattive.

Le UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) – I Cru del Soave

La zona coperta dalla denominazione Soave DOC presenta dal punto di vista orografico e di composizione del suolo una notevole varietà di situazioni, che danno vita a grandi linee a quattro macro-zone pedoclimatiche distinte:

Val d’Illasi e Mezzane: terreni composti prevalentemente da sedimenti alluvionali calcarei a tessitura limosa, sabbiosa e ghiaiosa; Collina di Colognola: terreni con composizione basaltica/calcarea nei versanti rivolti ad ovest, calcarea per quelli ad est. Altitudini da 40/50 metri fino a 250 sul livello del mare; Val Tramigna: zona di pianura caratterizzata da depositi alluvionali di origine calcarea, con grande presenza di limo e sabbia. Qui il caldo ed umidità si fanno sentire, ma sicuramente è l’area più adatta per la meccanizzazione; Collina del Soave Classico: Suolo di chiara origine vulcanica, ricco di roccia basaltica, con frazioni di terra rossa più ricca di ossido di ferro e affioramenti calcarei. Qui si trovano i vigneti più vecchi della denominazione; Val d’Alpone: zona molto vasta, con suoli composti da sedimenti alluvionali non calcarei e struttura del terreno è limoso-argillosa.

Il progetto di zonazione “Vigne del Soave” è stato avviato dal Consorzio nel 2000 e ha mappato diversi tipi di suolo, altitudini e topografia in tutta la regione. Molti dei nuovi “cru” ufficiali erano di fatto già utilizzati nelle etichette dei produttori di Soave, ma dal giugno del 2019 hanno uno status formale e i produttori che producono vino nei nuovi crus sono ora tenuti a “mostrare la tracciabilità lungo tutto il processo di produzione”. Le nuove unità geografiche (UGA) o cru sono tutte situate su colline nella regione del Soave, con 29 dalla zona del Soave Classico, due in Val d’Alpone con terreni vulcanici scuri nella parte orientale della regione, e tre con terreni calcarei nella zona più occidentale.

I 33 cru del Soave sono i seguenti: Castelcerino, Colombara, Froscà, Fittà, Foscarino, Volpare, Tremenalto, Carbonare, Tenda, Corte Durlo, Rugate, Croce, Costalunga, Coste, Zoppega, Menini, Monte Grande, Ca ‘del Vento, Castellaro , Pressoni, Broia, Brognoligo, Costalta, Paradiso, Costeggiola, Casarsa, Monte di Colognola, Campagnola, Pigno, Duello, Sengialta, Ponsarà, Roncà – Monte Calvarina.