La denominazione Lizzano DOC comprende i vini rossi, bianchi e rosati dei vigneti che circondano la città di Lizzano, posta a soli otto chilometri dall’entroterra del Golfo di Taranto, sulla penisola Salentina. La costa è un fattore vitale per la viticoltura e la produzione dei vini locali, in particolare perché la baia del Mare Grande e la laguna del Mare Piccolo vicino a Taranto lriducono la fascia costiera dell’entroterra verso sud-est, dove si trovano i vigneti di Lizzano. Questa vicinanza al mare non solo mitiga la temperatura, ma fornisce anche un rinfrescante brezza pomeridiana che contrasta le torride temperature estive della Puglia. Pur essendo stato un noto distretto vinicolo per molte centinaia di anni, Lizzano ha ottenuto il roconoscimento di DOC solo nel 1988, nettamente più tardi rispetto ad alcuni dei suoi vicini più noti, come Castel del Monte, a nord, DOC dal 1971. La denominazione di origine arrivò anche significativamente più tardi rispetto a quella del Primitivo di Manduria, del 1974, i cui confini della denominazione abbracciano interamente la zona di Lizzano, molto più piccola. La denominazione comprende diverse tipologie di vino, sia rosso, che bianco e rosato, comprendendo anche vini spumanti e frizzanti. In aggiunta ad essi ci sono anche le versioni varietali del Lizzano Negroamaro Rosso e Lizzano Negroamaro Rosato, che provengono per almeno il 90% da uve Negro Amaro. Anche nelle versioni base, i vini della Lizzano DOC devono essere composti per almeno il 60% da uve del vitigno Negro Amaro, accompagnate da Malvasia Nera, Sangiovese, Montepulciano e Primitivo. La Puglia produce quasi il 50% dell’olio d’oliva italiano ed è stata a lungo conosciuta come produttore di vino da taglio in grosse quantità. Fino all’inizio del XX secolo l’area intorno a Lizzano ha fatto ben poco per allontanare questa reputazione. Infatti, storicamente, le alte rese per ettaro e i vini piatti e dal gusto cotto che se ne ottenevano non hanno giovato molto alla fama della viticoltura della regione. Il trend però si è ormai invertito e la Puglia nel suo complesso sta vedendo un crescente numero di produttori di vino privilegiare la qualità rispetto alla quantità. Ormai il mercato mondiale richiede vini ben fatti, a denominazione di origine, pertanto i vini generici prodotti in grossi quantitativi hanno ridotto gradualmente la loro presenza lungo tutta la filiera, dalle vigne fino ai libri contabili.