La denominazione di origine Gravina DOC è specifica per il vino bianco e prende il nome dalla città di Gravina, che si trova all’estremità meridionale del territorio interessato dalla denominazione e dal punto di vista geografico è la più interessante delle denominazioni pugliesi. Mentre la maggior parte della Puglia è piatta e si eleva solo localmente in prossimità delle pianure costiere con rilievi occasionali, Gravina è circondata da dolci colline e si trova a un’altitudine di 380 metri. Nelle aree più settentrionali del territorio e sulla cresta che corre lungo il suo centro, la topografia è ancora più ritta, con rilievi che superano i 600 m. Il nome Gravina significa infatti “burrone” ed è un riferimento alla gola che segna il confine occidentale della città. La denominazione Gravina DOC è stata assegnata nel 1983 e le principali varietà utilizzate per produrre i vini della denominazione sono la Malvasia Bianca, il Greco Bianco e il Bianco di Alessano. Come risultato delle altitudini più elevate, il tipico vino di Gravina è fruttato, fresco e con maggiore acidità naturale rispetto ai vini cupi e tannici provenienti dal sud della regione. da quella penisola salentina nota come il “tallone” dello “stivale”. Questo carattere più vibrante, e il fatto che i vini della DOC Gravina siano tra i pochissimi vini bianchi prodotti in Puglia, ha aiutato Gravina a distinguersi dai suoi vicini. Una situazione analoga si può trovare  in Campania, con il Greco di Tufo, che si colloca una spanna al di sopra dei suoi vicini sia in senso di altitudine topografica che in termini di reputazione. Il nome usato per l’uva Greco Bianco qui a Gravina è Greco du Tufo, che potrebbe creare confusione con i vicini vini della Campania.