La denominazione di origine Cesanese del Piglio (o Piglio) DOCG è riservata ai vini prodotti da uve dei vitigni Cesanese di Affile e/o Cesanese comune 90% minimo e vitigni complementari, idonei alla coltivazione per la Regione Lazio, per non più del 10%.

La zona di produzione della denominazione di origine Cesanese del Piglio DOCG ricade nella provincia di Frosinone e comprende un territorio di alta e media collina, che si estende per circa 15.317 ettari, situato sulle pendici dei Monti Ernici, laddove in ampie vallate, in particolare nell’alta valle del Sacco, sono coltivati i rigogliosi vigneti del Cesanese del Piglio. La zona include tutto il territorio comunale di Piglio e Serrone e parte del territorio di Acuto, Anagni e Paliano.

La denominazione di origine Cesanese del Piglio (o Piglio) DOCG è riferita a 3 tipologie di vino rosso (“base”, “Superiore” e “Riserva”) che hanno le seguenti caratteristiche:

Cesanese del Piglio: buona struttura e presenza di buone dotazioni polifenoliche e tanniche polimerizzate, che conferiscono al vino carattere di pienezza di corpo, assenza di ruvidezza e buona longevità. Il prodotto presenta un colore rosso rubino con riflessi violetti, odore intenso con sentori fiorali e fruttati (bacche e drupe) tipici delle cultivar, sapore secco armonico di giusto corpo. Cesanese del Piglio Superiore: Ha le stesse caratteristiche organolettiche del Cesanese del Piglio base, ma presenta una gradazione alcolica minima di 13° rispetto ai 12° della versione base, inoltre  può essere messo in commercio a partire dal 1. Luglio dell’anno successivo alla vendemmia (1. Febbraio per la versione base) Cesanese del Piglio Riserva: La tipologia Cesanese del Piglio Superiore se sottoposta ad un periodo di invecchiamento non inferiore a 20 mesi, di cui 6 mesi di affinamento in bottiglia e con un titolo alcolometrico minimo di 14,00% vol, può fregiarsi della menzione aggiuntiva “Riserva”. Le caratteristiche organolettiche del Cesanese del Piglio Riserva sono analoghe a quelle del Cesanese del Piglio Superiore fatta salva la possibilità di un leggero sentore di legno se per l’affinamento sono stati usati contenitori di questo materiale.

Al palato tutti i vini presentano un’acidità normale, un amaro poco percepibile, poca astringenza, buona struttura (a volte tendente al debole nella tipologia di base), che contribuiscono al loro equilibrio gustativo.