Il vitigno Catalanesca fu importato per la prima volta in Campania nel 1450 dalla Catalogna da Alfonso I d’Aragona, monarca del regno delle Due Sicilie e fu impiantato sulle pendici del Monte Somma, fra Somma Vesuviana e Terzigno. Il vitigno Catalanesca aveva una certa diffusione fino all’inizio del secolo, ma poco ne è sopravvissuto fino all’epoca postfilosserica ed oggi sopravvive solo in piccoli appezzamenti. Si può trovare soprattutto nei Comuni di San Sebastiano, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Somma Vesuviana, Sant’Anastasia e Ottaviano. La Catalanesca è caratterizzata dal grappolo rado, gli acini rotondeggianti e la buccia dorata, spessa e croccante. All’epoca in cui era catalogata come uva da tavola non ne era consentita la vinificazione, nonostante da sempre i vignaioli del posto, conoscendone le qualità, fossero soliti trasformarla in vino.