Il vitigno Gamay viene tradizionalmente associato con il Beaujolais, area vinicola del sud della Borgogna, non molto distante da Chassagne e Puligny, in Francia, da dove viene il Beaujolais Nouveau, gioioso vino prodotto con la tecnica della macerazione carbonica. L’interesse per questo prodotto è tale da attirare l’attenzione dei consumatori fino a fare quasi dimenticare tutti gli altri vini prodotti con l’uva Gamay. Inoltre il Gamay, a differenza di altri celebri vitigni Francesi, non si è molto diffuso nel mondo e quindi la sua notorietà è ancora oggi fortemente legata ai vini nouveaux. Uno dei motivi di ciò è che i vini prodotti con il Gamay non vantano longevità al pari di quelli ottenuti da altre celebri uve. Infatti il basso contenuto di tannini del Gamay non consente lunghi tempi di affinamento in bottiglia. Comunque il Gamay si è diffuso anche in altre zone del mondo, soprattutto nella vicina Italia dove è talvolta usato per la produzione di vini monovarietali. Un caso è quello della Valle d’Aosta, ma anche dell’Umbria e in particolare nella zona DOC dei Colli del Trasimeno, dove il Gamay è presente da oltre un secolo e viene utilizzato in purezza nella produzione di interessanti vini rossi. Il Gamay non possiede elevate quantità di tannini e la sua acidità è piuttosto elevata. I suoi vini hanno generalmente una gradazione alcolica media. I vini prodotti con il Gamay andrebbero consumati piuttosto in fretta e raramente il loro affinamento dovrebbe protrarsi oltre i due o tre anni, periodo in cui riescono ancora mantenere la loro freschezza e il forte carattere fruttato. La longevità dei vini novelli a base di Gamay ottenuti con  la macerazione carbonica  è ulteriormente ridotta ed è consigliabile il loro consumo entro sei mesi dalla vendemmia.