A San Colombano, un accogliente borgo ubicato fra la bassa pavese e la piana lodigiana, dove la pianura si trasforma in suggestive colline, la famiglia Panigada, oltre allo storico negozio di salumeria, produce da tre generazioni un vino che porta il curioso nome di Banino.

San Colombano deve il suo nome al monaco irlandese che lo cristianizzò nel VI secolo e che vi importò la coltivazione della vite. I suoi abitanti sono denominati banini, da qui l’origine del nome del vino, esclusivo.

Le colline che si ergono dalla pianura circostante, con un’estensione di circa 1.400 ettari, risalgono geologicamente all’epoca miocenica, allorchè un movimento tellurico le avrebbe fatte emergere dal mare. Ciò è testimoniato dai continui ritrovamenti di coralli, fossili e conchiglie sulla sommità dei colli. Il comune ospita infatti un piccolo museo paleontologico.

Tessitura e composizione dei terreni variano bruscamente nel volgere di pochi metri, da terre bianche, ricche di argilla e calcare, a zone sabbiose o ancora limose. Questa diversificazione di suoli si combina con esposizioni solari e curve di livello differenti dando vita a una serie di microzone e microclimi molto interessanti, che uniti ad una perfetta esposizione consentono di raccogliere uve di primissima qualità. La conduzione delle proprie vigne tiene in grande considerazione l’aspetto ambientale, a testimonianza di ciò erba e fiori di campo riempiono i nostri vigneti poichè non viene fatto uso di diserbanti. E’ il loro sfalcio e la successiva decomposizione che nutrono le nostre viti, non i concimi di origine chimica.

Nella stagione vegetativa la protezione fungina è attuata usando principalmente zolfo e rame, senza trattamenti antibotritici.

La vendemmia, totalmente manuale, è effettuata in cassette per salvaguardare l’integrità e la fragranza delle uve pronte alla pigiatura.

La cantina si trova nel centro di San Colombano, in una delle sue vie più belle e caratteristiche che portano al Castello del Barbarossa: Via della Vittoria.

Vengono vinificate esclusivamente uve provenienti dai cinque ettari di vigneti di proprietà, siti in località La Merla, Baracca e Cà del Mazza, tutti ben esposti a sud delle dolci colline che sovrastano il borgo.

Nell’ampio cortile interno trovano posto i locali per la pigiatura delle uve e la lavorazione dei vini. Nel piano interrato sotto la corte, accanto all’angolo degustazione, si trovano le vecchie cantine di famiglia con volte a vista, dove i vini più importanti si affinano prima in legno e quindi in bottiglia.

Sia nella vinificazione che nell’affinamento vengono rispettati i lunghi tempi che la natura richiede per un prodotto di qualità eccellente; non cedendo ad alcuna forzatura per rincorrere il mercato. Vini che sanno di vino, non che seguono le mode uniformandosi a caratteri condivisi dai più. Vini che sanno invecchiare regalando grandi soddisfazioni a chi ha la pazienza di aspettare.