La denominazione Carignano del Sulcis DOC si trova in Sardegna  ed è stata introdotta nel giugno 1977. La denominazione comprende i vini rossi e rosati prodotti con il vitigno Carignano, coltivato nell’a porzione sud-occidentale dell’isola. Questa varietà ricca di carattere arrivò sia in Sardegna che in Provenza dalla Spagna orientale. La Sardegna possiede infatti da sempre rotte commerciali con la Francia meridionale, soprattutto attraverso la Corsica ed è stata anche assoggettata alla casa spagnola di Aragona durante il tardo Medioevo e nel periodo del Rinascimento. Il Sulcis è la zona costiera che si trova dirimpetto alla città di Sant’Antioco, fondata dai Fenici il nome originario era Solki, che alla fine divenne Sulcis. La denominazione Carignano del Sulcis DOC comprende dunque l’isola di Sant’Antioco, la quarta isola più grande d’Italia (dopo la Sicilia, l’ Elba e la Sardegna stessa), collegata alla terraferma da una strada rialzata e da un ponte. Sull’isola si coltiva un numero rispettabile di viti, in particolare nell’angolo nord-orientale, compresa tra le città di Sant’Antioco e Calasetta. Qui, l’estremità settentrionale del Golfo di Palmas separa l’isola dalla terraferma sarda e la vicinanza del mare fornisce le brezze che rinfrescano quelli che sono i vigneti più meridionali della Sardegna. Alla latitudine di 38 gradi nord, il Sulcis è una delle regioni viticole più meridionali in Europa, posto alla stessa latitudine della Murcia nel sud della Spagna, di Alentejo in Portogallo e della Calabria in Italia. Il vino Carignano del Sulcis DOC può provenire da uno o più dei 18 comuni specificati nel disciplinare, posti quasi tutti nel territorio della ex provincia di Carbonia-Iglesias, ora inglobata nella nuova provincia Sud Sardegna. L’area di competenza della denominazione si estende nel territorio della ex provincia di Cagliari, in particolare intorno a Teulada, ma la stragrande maggioranza delle uve viene coltivata più vicino al Sulcis stesso. I vini della denominazione, rossi e rosati, sono disponibili anche nelle tipologie riserva, superiore, novello e passito. Non esiste una tipologia liquoroso come in molti altri vini DOC sardi (ad esempio il Girò di Cagliari DOC). I vini Carignano del Sulcis riserva vengono sottoposti a due anni di invecchiamento, di cui almeno sei mesi in bottiglia, requisito ridotto a tre mesi per i vini rossi base. La tipologia superiore deve essere ottenuta da uve coltivate su vitigni allevati con il tradizionale metodo ad Alberello Latino. La tipologia rosato  e il novello possono avere un titolo alcolometrico svolto di 11% in volume, rispetto al 12,5% delle altre tipologie. Il passito deve essere ottenuto da uve appassite naturalmente e pigiate tra il 10 ottobre e il 31 marzo successivo alla vendemmia. Inoltre, il passito deve aver subito un invecchiamento di almeno nove mesi (a partire dal 1° maggio dopo la raccolta), di cui tre mesi in bottiglia. Il contenuto alcolico minimo deve essere del 16% in volume.