Origini e storia del Greco di tufo
Importato dai colonizzatori greci provenienti dalla Tessaglia, le origini del Greco di Tufo si perdono nell’antichità del I secolo a.C, alle pendici del Monte Gloria, in un’area vulcanica della odierna Irpinia. Soprannominato nelle testimonianze di Plinio il Vecchio come “vino greco” e descritto come un vino così pregiato da essere servito una sola volta durante i banchetti, compare anche in diversi affreschi dell’epoca. Il suo sapore delicato ha saputo conquistare anche personaggi del calibro di Virgilio e Catone, tanto da essere denominato anche “il vino degli scrittori”, che seppero celebrarlo abbondantemente nelle loro composizioni.
Il suo arrivo a Tufo risale quindi a circa 2000 anni fa, quando contribuì a risollevare la zona alle pendici del Vesuvio da un periodo di crisi anche finanziaria, consentendo una ripresa economica per i coltivatori del luogo grazie ala sua qualità ed al sapore unico che si fecero subito apprezzare nella penisola.
Il nome di questo vino, Greco di Tufo, celebra la sua provenienza Greca e la zona di attuale produzione, la roccia vulcanica denominata tufo e che caratterizza tutta la zona della provincia di Avellino.

Zone di coltivazione e denominazioni geografiche
Attualmente il vino Greco di Tufo viene prodotto in Irpinia, in un’area che comprende 8 comuni incluso appunto Tufo, la storica cittadina che gli da il nome.
Gli altri paesi inclusi nella zona di produzione si trovano tutti in provincia di Avellino e sono: Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prato di Principato Ultra, Pretruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni. Si tratta di in tutti i casi di zone di coltivazione che sorgono su terreni vulcanici, dove lo zolfo e gli altri minerali presenti definiscono la produzione del vitigno conferendogli le caratteristiche tanto amate a livello internazionale.

Caratteristiche ampelografiche del vitigno
Le tipologie di Greco di Tufo per il quale il disciplinare di produzione fornisce la denominazione di Origine Controllata e Garantita sono solo due: Greco di Tufo Bianco e Greco di Tufo Spumante.
Nel caso del Greco di Tufo bianco è consentito durante la produzione utilizzare meno del 15% di vitigno Coda di Volpe, mentre almeno l’85% deve essere uva da vitigno di Greco bianco. Si tratta di un vino secco con 11,5% di volume.
Il Greco di Tufo spumante invece è un Brut o semi Brut per la produzione del quale la presenza del Vitigno di Greco Bianco deve essere ugualmente preponderante con una percentuale almeno dell’85%. La sua produzione deriva dalla rifermentazione in bottiglia successiva a un invecchiamento di almeno 36 mesi del vino bianco.
Si tratta in entrambi i casi di vini che necessitano di invecchiamento e che saranno pronti almeno 3-4 anni dopo la vendemmia, ma che possono facilmente richiedere evoluzioni fino a 10-12 anni per diventare fermi e secchi a sufficienza da essere apprezzabili.
Il vitigno Greco di Tufo presenta una foglia media di forma orbicolare, trilobata, e produce grappoli compatti, cilindrici e non troppo grandi, anche perchè gli acini saranno piccoli e sferoidali, di colore giallo-verde. È una vite dalla produttività elevata a maturazione tardiva, che risente facilmente di muffe, oidio e peronospora da cui deve essere efficacemente protetta.

Caratteristiche del vino Greco di Tufo
Da questo vitigno si ottiene un vino di colore giallo paglierino, la cui intensità può variare a seconda delle annate. Sono presenti inoltre dei riflessi verdolini e il colore è limpido.
L’odore è fine e caratteristico, caldo e avvolgente, con profumo di miele, pere, ed inconfondibili sentori minerali che derivano dalle caratteristiche del terreno. Da discilplinare i profumi devono essere intensi e pieni, per un vino facilmente riconoscibile.
Il sapore deve essere secco ma fresco, equilibrato, con sentori di ginestra, mela ed agrumi. Si tratta si un vino pregiato ed armonico, le cui persistenze minerali rimangono a lungo sul palato dopo la degustazione.

Abbinamenti tipici consigliati
Può essere considerato come un vino da aperitivo eccellente, sopratutto nella sua versione spumante. Gli abbinamenti perfetti altrimenti sono i piatti a base di pesce come calamari, vongole, cozze, frutti di mare. Si sposa bene anche con la carne bianca e formaggi freschi come la mozzarella di bufala.
Deve essere servito alla temperatura di 10-12 gradi per il vino bianco, 6 gradi per la versione spumante.